25 Nov, 2025 - 09:18

Elezioni regionali, è vera gloria quella del centrosinistra vittorioso al Sud?

Elezioni regionali, è vera gloria quella del centrosinistra vittorioso al Sud?

Era già tutto previsto dai sondaggi. Ma le elezioni regionali in Campania, Puglia e Veneto hanno delineato un quadro politico chiaro, con il centrodestra che ha vinto nettamente in Veneto e con il centrosinistra che si è confermato nel Mezzogiorno.

Fatto sta che il calo dell’affluenza al voto, che si è attestata intorno al 44%, rappresenta una delle note più preoccupanti di questa tornata elettorale.

Ma ciò non ha tolto che i risultati comunque siano stati accolti con soddisfazione soprattutto dai leader del cosiddetto Campo largo progressista.

Le dichiarazioni di Schlein e Conte sulle regionali: la loro fu vera gloria?

Ma la loro fu vera gloria? Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha commentato con ottimismo le vittorie del centrosinistra in Campania e Puglia, rimarcando il valore dell’unità della coalizione.

Ha sottolineato che quando il centrosinistra si presenta unito riesce a costruire un’alternativa concreta al governo di centrodestra e ha auspicato di replicare questa compattezza anche alle prossime elezioni politiche nazionali.

Schlein ha criticato aspramente la premier Giorgia Meloni sulla questione del salario minimo, definendo urgente l’introduzione di una soglia minima salariale per contrastare la crescente povertà lavorativa nel Paese.

Ha inoltre espresso fiducia in una coalizione rinvigorita soprattutto dal “metodo del civismo”, elemento che ha contribuito al successo elettorale territoriale.​

Giuseppe Conte, da parte sua, ha rivendicato il ruolo del suo movimento nel "cambio di asse politico" che sta interessando il centrosinistra, sottolineando come il consenso nelle regioni del Sud rappresenti un segnale di rafforzamento per il campo progressista.

Ha però richiamato l’attenzione sull’allarmante tasso di astensione, definendolo un “dramma per la democrazia” e invitando gli elettori a una maggiore partecipazione per evitare che “i pacchetti di voto precostituiti” decidano per loro.

Conte ha inoltre evidenziato le difficoltà interne del centrodestra, con divisioni che sembrano aver penalizzato la loro coesione e capacità di vincere ovunque.​​

Le nuove sfide che ora attendono il Campo largo

Dopo i risultati elettorali delle regionali, chiusesi con un salomonico 3-3, il Campo largo si trova ora di fronte a nuove sfide decisive per consolidare e ampliare l’alleanza progressista.

La prima sarà mantenere l’unità politica evidenziata in questa tornata, evitando fratture tra le componenti principali come il Pd, il Movimento 5 Stelle e altri alleati civici e moderati.

La prossima sfida è senza dubbio quella sul referendum sulla riforma della magistratura di Nordio.

Ma, nonostante un quadro che sembra favorevole, permangono divergenze su temi strategici come la politica estera o l’autonomia differenziata, che dovranno trovare una sintesi più convincente per rafforzare il progetto comune.

Un’altra sfida, in ogni caso, sarà quella di rilanciare la partecipazione democratica, contrastando il calo dell’affluenza che indebolisce la rappresentatività e lascia spazio a giochi politici poco trasparenti.

In vista delle politiche del 2027, poi, il centrosinistra dovrà inoltre lavorare su una proposta politica chiara e inclusiva, capace di andare oltre il mero anti-centrodestra e rispondere alle esigenze concrete di cittadini e territori, specialmente nelle aree interne e più svantaggiate. 

Cone dire: il centrosinistra, pur rafforzato dalle vittorie regionali in Campania e Puglia e dalla leadership condivisa tra Schlein e Conte, si trova ora a un bivio cruciale. La strada per arrivare a un'unità sostanziale è ancora lunga.

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