La notizia è questa: Nichi Vendola non è stato eletto nel nuovo consiglio regionale della Puglia. L'ex Governatore e il suo partito, Avs, hanno fatto segnare un risultato deludente quanto inatteso.
Nonostante un forte seguito personale con oltre 6.600 preferenze solo nel capoluogo, Vendola si è fermato al 3,82% dei voti, mancando il quorum del 4%.
Un risultato che ha suscitato grande amarezza nell'ex Governatore, soprattutto considerando che la legge elettorale pugliese applicata in questa tornata è quella varata durante i suoi anni di governo regionale, una normativa che ha penalizzato in modo decisivo la sua lista.
Un paradosso, uno scherzo della storia.
La mancata elezione di Nichi Vendola si configura come una delle sorprese più rilevanti e negative delle elezioni regionali pugliesi.
Vendola stesso ha manifestato pubblicamente la sua delusione definendo il risultato un “disastro” e “una beffa”, in particolare perché la distanza dal seggio è stata di appena circa mille voti, un margine molto risicato ma fatale.
La legge elettorale, che calcola il 4% sulla base degli elettori che votano direttamente per il candidato governatore (in questo caso Antonio Decaro) invece che sulle coalizioni, ha inciso in maniera determinante sull’esito, togliendo un seggio che altrimenti sarebbe stato alla sua formazione politica.
La dispersione di voti ha quindi impedito a Vendola e Avs di ottenere rappresentanza nel consiglio, a vantaggio invece del resto del centrosinistra che ha ottenuto una netta maggioranza anche grazie a delle liste civiche molto forti.
Comunque, in generale Avs non ha certo ripetuto i fasti delle ultime tornate elettorali. In Veneto, Campania e Puglia si è attestato attorno al 4%. Fratoianni e Bonelli non sono più nella modalità on.
In Veneto, Avs ha raccolto il 4,6%, alle Europee del 2024 era arrivata al 6,1.
In Campania, Avs ha piazzato due consiglieri regionali ma non andando oltre il 4,7%.
In Puglia, invece, come detto, si è fermato al 4,1% e ha mancato il seggio, nonostante la buona affermazione personale di Vendola.
La sconfitta di Avs e di Vendola in particolare in Puglia, in ogni caso, è ancora più difficile da digerire perché figlia dalla strategia politica di Antonio Decaro.
Quest'ultimo, accettando la candidatura per il Campo largo, aveva chiesto che Michele emiliano e Nichi Vendola restassero fuori dalla competizione elettorale. Il primo ha ubbidito all'ordine di scuderia. Il secondo no. Ma è stato punito dal fatto che Decaro gli ha svuotato con le liste civiche buona parte del suo bacino elettorale, portando dalla sua almeno sei grandi elettori vicini all'ex Governatore.
Come dire: la vendetta, talvolta, è un piatto che si consuma caldo.
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