Ma a che gioco gioca Giuseppe Conte? Il Movimento Cinque Stelle sembra proprio che più perde voti, più accumuli potere.
In Veneto ha avuto il 2,2% dei consensi; in Puglia il 7,3; in Campania il 9,1%. Eppure, il partito di Conte da oggi annovera un Governatore in più, Roberto Fico.
Segno che l'Avvocato del popolo è molto più abile di Elly Schlein?
Di certo, anche se ai suoi elettori non piacerà, l'alleanza con il centrosinistra si dimostra efficace per il Movimento che con il minimo sforzo raggiunge il massimo del risultato.
Nelle elezioni regionali appena concluse, Roberto Fico, sostenuto dalla coalizione di centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle, ha vinto in Campania con oltre il 57% dei voti, sconfiggendo nettamente il candidato del centrodestra, Edmondo Cirielli, fermo al 35% circa.
Fico subentra a Vincenzo De Luca, impossibilitato a ricandidarsi per limite dei mandati, segnando così una svolta per il M5S nel centrosud.
In Puglia, il candidato Antonio Decaro, appoggiato anch'egli dal Movimento 5 Stelle e dal centrosinistra, è stato confermato presidente, mentre in Veneto il candidato di centrodestra Alberto Stefani è stato eletto presidente.
Il M5S è quindi sovrarappresentato, soprattutto in Campania e Puglia, nonostante una rilasciata generale dei consensi a livello nazionale.
Per di più, l'affluenza ha segnato un calo rispetto alle precedenti tornate, attorno al 44% in Campania, influenzando i risultati finali e confermando la difficoltà dell'M5S nel trattenere il proprio elettorato storico.
Ma come fa Giuseppe Conte a ottenere molto più di ciò che merita?
L'avvocato in pochette si conferma centrale nella capacità di negoziare alleanze strategiche, in particolare con Elly Schlein e il Partito Democratico nel centrosinistra.
Sembra essere sempre lui a dare le carte, anche quando in mano non ha nulla.
Nonostante le difficoltà elettorali e la perdita di voti, Conte ha saputo costruire un'alleanza solida e vantaggiosa che va oltre i numeri puri: questa intesa permette al M5S di mantenere un peso politico rilevante all'interno delle coalizioni di governo locale e nazionale.
Schlein, al contrario, sembra concedere a Conte e ai 5 Stelle uno spazio politico più ampio rispetto ai risultati elettorali effettivi, riconoscendo ad occhi chiusi l'importanza della loro base elettorale e della presenza territoriale.
In questo senso, Conte riesce a realizzare più di quanto il solo consenso elettorale del M5S giustificherebbe, rafforzando l'immagine del partito come forza chiave nel centrosinistra, proprio nel momento in cui deve fare i conti con la competizione interna e la frammentazione del voto.
Come dire: il Movimento Cinque Stelle mostra una doppia faccia.
Da una parte, perde terreno nei numeri assoluti (in Campania, nel 2020 prese 233.975 voti, nel 2025 ne ha presi 183.333, circa il 21,6% in meno), ma conquista un ruolo istituzionale fondamentale grazie a alleanze politiche ben calibrate e, magari, a figure come Roberto Fico.
La leadership di Conte resta determinante per queste dinamiche: l'Avvocato del popolo sa costruire un rapporto di forza imperfetto ma efficace con un centrosinistra che preferisce sostenere il M5S più di quanto i suoi numeri elettorali suggerirebbero.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *