L’ultimo sondaggio SWG per il TG La7 conferma una situazione di sostanziale stabilità nelle intenzioni di voto degli italiani a livello nazionale.
I dati registrano lievi oscillazioni percentuali tra i principali schieramenti, mantenendo un quadro politico frammentato ma con un centrodestra ancora fortemente in vantaggio.
Tra i temi di rilievo, si nota una lieve crescita del Partito Democratico, mentre il Movimento 5 Stelle perde qualche punto. La consistente quota di indecisi, ferma al 30%, rimane un elemento cruciale per le strategie dei partiti.
Ecco cosa è emerso dagli ultimi sondaggi politici aggiornati a lunedì 24 novembre 2025.
Il centrodestra rimane saldamente in testa alle intenzioni di voto, trainato soprattutto da Fratelli d’Italia, che consolida la propria posizione con il 31,6%, registrando un leggero incremento dello 0,2 rispetto alla settimana precedente.
Questo dato conferma la leadership incontrastata del partito di Giorgia Meloni nella coalizione, che continua a sedurre un vasto elettorato, in particolare grazie a una comunicazione netta e un’identità politica definita su tematiche nazionaliste e conservatrici.
Al contrario, all’interno della stessa coalizione si evidenziano piccoli cali per Lega e Forza Italia. La Lega scende di 0,1 punti al 7,7%, mentre Forza Italia si attesta al 7,9%, con un decremento analogo. Questi dati potrebbero riflettere un lieve rallentamento o uno spostamento di consensi verso Fratelli d’Italia, che appare come il partito trainante della coalizione.
Noi Moderati, invece, si mantiene stabile all’1,2%, senza segnali di variazione significativa, elemento che indica una fase di consolidamento più che di crescita per le componenti minori del centrodestra.

Il centrosinistra mostra un andamento complessivamente stabile ma con qualche dinamica differenziata tra i partiti che lo compongono.
Il Partito Democratico guadagna terreno, salendo al 22,3% (+0,3), segno di un moderato recupero dopo periodi difficili, probabilmente legato a una ripresa nella capacità di attrarre segmenti di elettorato urbani e moderati propensi a un’alternativa più progressista ma di governo.
Il Movimento 5 Stelle, invece, subisce una perdita pari a 0,3 punti, attestandosi al 12,5%. Questo dato rispecchia le difficoltà del partito nel mantenere coesa la base elettorale, dopo anni di trasformazioni e passaggi di leadership, e la concorrenza interna al campo progressista rappresentata dal PD e da altre formazioni della sinistra.
Tra queste, infatti, Verdi e Sinistra continuano a mostrare una leggera crescita, raggiungendo il 7,0% (+0,1), rafforzando così il ruolo delle componenti ambientali e radicali all’interno dell’area di centrosinistra.
Per quanto riguarda i partiti centristi e minori, Azione e Italia Viva rimangono sostanzialmente stabili, rispettivamente al 3,3% (+0,1) e 2,5%. +Europa, invece, registra un piccolo calo allo 1,4%, mentre le altre liste moderate si mantengono complessivamente attorno al 2,6%.
Questi numeri indicano una frammentazione che, al momento, non produce grandi novità nelle dinamiche di consenso, ma che potrebbe essere decisiva nel gioco delle alleanze e della formazione delle coalizioni post-voto.
Fratelli d’Italia domina la scena, mentre Lega e Forza Italia sembrano perdere leggermente appeal, segnalando forse un potenziale ridimensionamento nel medio termine se non si riuscirà a rinnovare identità e proposte.
Il centrosinistra, dal canto suo, mostra segnali di tenuta e leggero recupero, specialmente attraverso la performance del PD e delle formazioni di sinistra ecologista e radicale.
La perdita di consensi del Movimento 5 Stelle resta un elemento cruciale, poiché potrebbe complicare la capacità di coesione e rappresentanza del fronte progressista. La forte quota di indecisi (30%) mantiene alta l’incertezza, sottolineando l’importanza di strategie elettorali mirate e campagne efficaci per attrarre questo bacino potenziale.
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