Vittorio Feltri prepara lo champagne: per lui, Giorgia Meloni è la persona dell'anno (assieme a Giorgetti)

Vittorio Feltri non ha dubbi: il 2025 ha consacrato la leadership di Giorgia Meloni. È lei la persona dell'anno.

Ma non solo: con la ciliegina sulla torta finale dell'approvazione della quarta legge di Bilancio, anche il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti merita una menzione speciale.

Il direttore ha chiarito i motivi di questi suoi giudizi rispondendo questa mattina a un lettore nella sua rubrica sul Giornale.

Feltri esalta Meloni e Giorgetti, ecco perché

Feltri ha descritto Giorgia Meloni come "una statista solida, capace, determinata, una leader che ha restituito all'Italia un pezzo di dignità e di credibilità che sembravano smarrite".

L'ultimo articolo dell'anno a firma del direttore è una vera e propria standing ovation per la premier. Ma, rivendica Feltri, non per partito preso: perché sono i fatti a motivarla:

La stabilità di governo, anzitutto

L'approvazione della riforma del premierato è ancora lontana, ma "in un Paese abituato a maggioranze ballerine, governi fragili, ricatti quotidiani, transfughi e coltellate notturne, il fatto che dopo tre anni l'esecutivo sia ancora in piedi, compatto nei numeri e nella linea, è già di per sé un risultato politico rilevante", ha sottolineato il direttore.

Certo, i distinguo, soprattutto nell'ambito della politica estera, non mancano. La Lega, ad esempio, il partito di Feltri (è consigliere regionale in Lombardia in quota Carroccio) è vicina al regime di Putin. Ma è anche vero che il governo ha appena approvato anche con i suoi voti il tredicesimo pacchetto di aiuti all'Ucraina, l'ottavo sotto il governo Meloni.

Le lodi a Giorgetti

E comunque: sempre a proposito di Lega, Feltri non manca di elogiare il suo esponente per certi versi più importante al governo, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti:

Ha svolto un lavoro che definirei di bonifica. Ha ereditato un terreno minato da misure dissennate: reddito di cittadinanza usato come anestetico sociale e superbonus trasformato in una voragine di debito pubblico. Ha scelto la prudenza, che in Italia viene sempre scambiata per mediocrità. E invece è stata lungimiranza...

Non senza produrre risultati concreti:

I mercati lo hanno capito prima di molti commentatori da salotto. Il calo dello spread, la fiducia ritrovata degli investitori, il miglioramento dei giudizi delle agenzie di rating non sono carezze ideologiche, ma segnali concreti...

Insomma: per Feltri, l'Italia è tornata credibile. Tanto più che, sul fronte del lavoro, può vantare un tasso di disoccupazione ai minimi (6%):

Un dato che andrebbe inciso nella pietra. Non perché risolva tutto, ma perché smentisce una narrazione tossica secondo cui senza assistenzialismo lo Stato condannerebbe i cittadini alla miseria

Per il direttore, è accaduto l'opposto:

Meno sussidi a pioggia, più lavoro vero

Le lodi finali

E quindi, fatti alla mano, Vittorio Feltri giunge alle lodi finali. Prima di aprire la bottiglia di champagne di San Silvestro, l'ha messa così:

In tempi di politica urlata e di analisi isteriche, attenersi ai fatti è un fatto di igiene mentale. È il modo migliore per capire dove stiamo andando. Brava Giorgia. E anche Giorgetti