Tra i bambini maggiormente colpiti, circa 12 milioni vivono nei pressi di potenti sistemi fluviali che attraversano il Bangladesh e straripano regolarmente. Nel 2017 l' inondazione del fiume Brahmaputra colpì almeno 480 cliniche sanitarie e danneggiò anche 50.000 pozzi tubolari. Quest'ultimi sono essenziali per garantire acqua sicura alle comunità. Altri 4,5 milioni di bambini vivono in aree costiere regolarmente colpite da potenti cicloni. Circa mezzo milione di bambini rifugiati rohingya, invece, vivono in fragili rifugi di bambù e plastica. Altri 3 milioni di bambini vivono nell'entroterra, dove le comunità agricole soffrono per l'ampliarsi dei periodi di siccità.
A causa di fenomeni atmosferici anomali, la popolazione più povera del Bangladesh si ritrova costretta ad abbandonare le case e le loro comunità provando a ricostruirsi una vita in altri luoghi. Molti si dirigono verso Dhaka e altre città più grandi. Qui i bambini rischiano di cadere vittime di pericolose forme di lavoro e matrimoni precoci. Il rapporto cita ricerche che dimostrano che in Bangladesh ci sono già 6 milioni di migranti causati dal cambiamento climatico, un numero che potrebbe raddoppiare entro il 2050.
Fonte DIRE
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