Conosco bene Giuseppe Conte –ha affermato Casula-. L’avevo seguito quando c’era la prospettiva di ministro con un ruolo tecnico, o Giustizia o PA, e di questo avevamo anche parlato. Poi invece l’avventura di premier credo che neppure lui inizialmente l’avesse messa in preventivo. Da quando è diventato premier non abbiamo più parlato di questioni politiche. Mi sembra però che nel prosieguo della sua attività stia dimostrando di avere non solo capacità, ma anche autonomia di scelte. Lo dimostra anche l’apprezzamento degli italiani. Sulla Tav ha mostrato autonomia e capacità di decisione, ma l’aveva già fatto anche precedenza. Presumo abbia anche buoni rapporti con il Presidente Mattarella.
Ho letto l’articolo di Bisignani che è un personaggio molto introdotto in certi ambienti, ma non certamente a Villa Nazareth. Quello che ha scritto su Villa Nazareth posso tranquillamente smentirlo, essendo un collegio di studenti universitari non sta in cima ai pensieri degli studenti e di chi la gestisce di proporsi sul terreno della politica. Da quello che so, in base a quanto lui stesso aveva dichiarato non molto tempo fa, il cuore di Conte batte a sinistra. Poi ovviamente bisogna intendersi su cosa significa sinistra moderata e sinistra radicale. I cattolici si sono schierati su posizioni diverse persino quando c’era la DC. Conte leader del PD? Siamo alla fantascienza. Credo si stia dedicando troppa attenzione a questo articolo di Bisignani. So che c’è interesse dei miei amici di Sant’Egidio attorno al progetto Demos, ma non più di questo, il compito dello storico non è fare previsioni sul futuro.
Una delle categorie più fuorvianti è quella del populismo. L’Italia oggi è un Paese complesso, in situazione difficile, ma pieno anche di energia. La stessa politica non può essere sempre interpretata guardando solo ai partiti o alle dinamiche dei gruppi parlamentari. C’è un’Italia reale e profonda fatta di ceti sociali e organizzazioni sociali.