Marco Doria, ex presidente del Tavolo per la riqualificazione dei Parchi e delle Ville Storiche di Roma Capitale, nominato nel 2018 da Virginia Raggi, per le sue indagini da più di due anni subisce minacce e intimidazioni di morte. L'ultima il 2 novembre scorso, giorno in cui si commemorano i defunti: è stata trovata una bara con il suo nome davanti ai cancelli della sua villa romana.
Marco Doria, principe discendente dell'antica casata romana, vive da ormai tre anni sotto scorta per la sua attività di indagine che durante l’amministrazione Raggi ha portato alla luce malaffare, illegalità, abusivismo, occupazioni. Con la fine dell'era M5S al Campidoglio e l'inizio di quella piddina con il sindaco Roberto Gualtieri, Marco Doria si è ritrovato completamente solo. Non è più delegato comunale e non ha mai avuto un incontro con il neo primo cittadino di Roma. Nonostante i ripetuti appelli lanciati a Gualtieri e alla sua Giunta, l'ultimo poche settimane fa da Tag24, Doria è stato completamente ignorato. Chiede a gran voce che tutto il lavoro svolto e le scoperte fatte non finiscano nel dimenticatoio.
Presidente come sta?
Nell'ultima intervista che ci ha rilasciato, con amarezza ci aveva confidato del silenzio politico che aleggiava intorno a lei. E' ancora così?
Non ho sentito assolutamente nessuno, nessuno mi ha fatto una telefonata. Né il M5S che io stesso avevo appoggiato, né la lista civica di Virginia Raggi. Né, tantomeno, la nuova Amministrazione capitolina. Solo un Presidente di un Municipio di Roma, in un'occasione, mi ha chiesto di collaborare con lui ma poi non si è fatto più vivo.
Quale Municipio?
Il VI, detto delle Torri, giusto? E' un territorio complesso per la presenza di Tor Bella Monaca, una zona periferica nota alle cronache per il degrado, la delinquenza e la criminalità
Pensa di essere una persona scomoda?
Se l'aspettava una chiamata del sindaco Gualtieri?
Cosa intende fare?
Report?
Non posso ancora dirlo ma fuochino. Stiamo trattando i dettagli ma voglio dar voce alle indagini sul malaffare a Roma, sull'illegalità che regna, che mi hanno portato a vivere una vita sotto scorta, lontano dalla famiglia. L'intenzione è di fare una mega puntata. Non voglio buttare alla ortiche cinque anni che mi sono costati la salute.
Ho messo mano un po’ su tutto, sul verde di Roma, sul servizio giardini che quando è arrivata l’amministrazione Raggi era completamente allo sbando, era monopolizzato dai soggetti di Mafia Capitale e dalle varie cooperative – ha raccontato Doria – Ho denunciato discariche abusive nel cuore di Villa Pamphilj, immobili di pregio occupati da custodi ormai in pensione, danneggiamenti a statue e fontane, rattoppi da due lire fatti pagare a tutti i romani migliaia di euro. Ho denunciato affidamenti diretti di lavori pubblici.
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