Del Toro si diverte ancora una volta a ritrarre freaks, qui personaggi da fiera: mr muscolo, l’indovina, il nano, la collezione di feti sotto spirito, la donna elettrica, l’uomo bestia (protagonista del primo quarto d’ora, insieme al silenzio di Bradley Cooper, per tornare sul finale prendendo parte al terribile twist). Luci, colori e atmosfere vintage da La forma dell’acqua, manca all’appello il vero sovrannaturale. Torna invece la solita ossessione per il mostruoso, il gotico, l’inquietante e - questa volta di più - il dark. Soprattutto nella seconda metà, in cui il protagonista parte all’avventura e contro ogni moralità sembra rivelarsi abilissimo nel mettere in campo tutte le pratiche del mentalista scorretto. La soddisfazione arriva spremendo ricchi malcapitati, schiacciati dal senso di colpa o dal lutto dei cari.
Poi arriva l’inganno nell’inganno, e l’illusionista cinico che sa sfruttare l’intuito leggendo le persone modi Sherlock, finisce illuso da chi sa giocare al suo gioco meglio di lui. E soprattutto non ha secondi fini da indovinare, mosso dal puro gusto della perfidia. Fascinosa, spietata, pericolosa quanto i giri che frequenta, Cate Blanchett è la femme fatale del film. Colei che riuscirà a rivelare la vera natura bestiale e subumana del personaggio di Cooper, che non teme di sporcarsi le mani e sa passare dall’inganno alla violenza. Una favola nera, oltre che morale, in cui non c’è redenzione di sorta ma solo dannazione e paradosso.
Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala su Radio Cusano Campus.
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