28 May, 2022 - 22:14

Petroliere greche, l'Iran ne ha sequestrate due

Petroliere greche, l'Iran ne ha sequestrate due
L'Iran ha sequestrato due petroliere greche che navigavano nel Golfo Persico. La notizia è stata riporta dalle 'Guardie rivoluzionarie iraniane', la forza militare più potente del Paese. Il sequestro sarebbe avvenuto venerdì ed è una ritorsione per un sequestro, avvenuto lo scorso aprile, di una nave iraniana nelle acque greche. Secondo l'Iran la mossa sarebbe stata ordinata dagli Stati Uniti.

Cosa c'è dietro le due petroliere greche?

Stando alle "parole" iraniane, l'azione greca sarebbe stata ordinata la violazione delle sanzioni che vietano all’Iran la vendita di petrolio nei paesi dell’Unione Europea. Questa versione è stata sostenuta da alcune fonti delle autorità greche ad Associated Press. Questi sequestri, però, non sono casi isolati, ma sono i risultati di crescenti tensioni diplomatiche. Tra l’Iran e i paesi occidentali non scorre buon sangue a causa della possibilità del ripristino dell’accordo sul nucleare iraniano. Questo accordo era stato firmato con gli Stati Uniti nel 2015 sotto l'amministrazione Obama, salvo poi diventare carta straccia tre anni dopo con una criticata decisione unilaterale di Donald Trump. Il Ministro degli Esteri greco si è immediatamente pronunciato sull'accaduto, definendolo "un atto di pirateria". Sempre secondo lo stesso Ministro, queste azioni avranno delle ripercussioni negative sulle relazioni tra i due Paesi e su quelle con tutta l'Unione Europea, di cui la Grecia è membro. È stato inoltre consigliato ai cittadini greci di non frequentare l’Iran per nessun motivo. Stando sempre alle parole del Ministro, una delle due petroliere greche sequestrate sarebbe stata presa d'assalto uomini armati in acque internazionali. Un elicottero iraniano sarebbe atterrato sulla nave battente bandiera greca, Delta Poseidon, in acque internazionali a circa 22 miglia nautiche al largo delle coste dell'Iran. Secondo l'agenzia di stampa iraniana Irna, il Ministro degli Esteri avrebbe convocato l'incaricato d'affari della Svizzera, che rappresenta gli interessi degli Stati Uniti in Iran, per esprimere "la forte protesta dell'Iran per la continua violazione delle normative internazionali e del libero scambio da parte dell'amministrazione statunitense, chiedendo il rilascio immediato della nave e del suo carico".
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Giorgio Mastrogiacomo
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