L'Olanda taglia i ponti con il gas russo, Danimarca pronta a seguire Amsterdam

Con il Consiglio europeo in corso a Bruxelles, Mosca interrompe la fornitura di gas russo all'Olanda. Come da consuetudine, lo comunica Gazprom in riferimento all'olandese GasTerra, che ha deciso di non aprire il conto K in rubli per pagare le importazioni.

Olanda, stop al gas russo a partire da oggi

Anche l'Olanda entra nella lista nera di Paesi che non riceveranno più gas dalla russa Gazprom. L'interruzione segue la decisione di Amsterdam di non procedere al pagamento del gas in rubli, come prevede l'accordo firmato da Vladimir Putin qualche mese fa. L'azienda statale olandese GasTerra, è di proprietà dello Stato al 50%, di Exxon Mobil al 25% e di Shell sempre al 25%. La compagnia non si è fatta trovare impreparata alla notizia, come ha sottolineato il ministro per l'Energia Rob Jetten: "Ci aspettavamo una decisione del genere da parte di Gazprom, perciò abbiamo stipulato degli accordi che coprano i 2 miliardi di metri cubi a cui abbiamo rinunciato. I cittadini olandesi non devono temere alcuna conseguenza sulle forniture di gas". A conti fatti, si tratta di una perdita risibile per i Paesi Bassi, che sfruttano appena il 5% di gas russo rispetto al fabbisogno nazionale. La restante fetta arriva da fonti interne a cui si aggiunge un 15% di gas naturale liquido (gnl) via mare. In totale, l'Olanda produce circa 20 miliardi di metri cubi di gas all'anno, un dato consistente seppur in diminuzione.

Anche la Danimarca si prepara a chiudere i rubinetti

L'elenco di nazioni che usciranno dai contratti con Gazprom potrebbe presto allungarsi, includendo la Danimarca. La compagnia nazionale di gas Orsted non intende accontentare le richieste di pagamento in rubli, pertanto la strada pare segnata. Anche da Copenhagen, tuttavia, si cerca di rassicurare la popolazione sull'impatto di tale scelta, dal momento che il gas è una componente minoritaria dell'intero fabbisogno energetico. Si attendono comunicazioni a riguardo nelle prossime ore.