Putin minaccia Lituania, a rischio l’indipendenza. Il parlamento russo attacca l'indipendenza della Lituania annullando il decreto che ne sanciva il riconoscimento.
In un comunicato diffuso da un'agenzia di stampa russa allineata al Cremlino si legge che è stato presentato alla Duma di Stato un progetto riguardante l'annullamento del decreto del Consiglio di Stato dell'URSS sul riconoscimento dell'indipendenza della Repubblica di Lituania.
Il partito di Putin Russia Unita, per mano del deputato Yevgeny Fydorov, ha infatti presentato un disegno di legge che annulla la risoluzione del Consiglio di Stato dell’URSS sul riconoscimento dell’indipendenza della Repubblica di Lituania.
Il testo sostiene che l’atto di indipendenza sia illegale poiché adotta un organo incostituzionale in violazione di alcuni articoli della costituzione sovietica.
Inoltre il Parlamento russo ha ricordato alla Lituania che per l’indipendenza non si è tenuto alcun referendum sulla secessione dall’URSS.
L’indipendenza della Lituania è stata riconosciuta il 6 settembre 1991. Prima di allora, nel marzo 1990 è stata emessa una legge che ribattezza lo stato in Repubblica di Lituania e ha proclamato un atto per il ripristino della sua indipendenza.
L'Atto d'indipendenza della Lituania è stato firmato dal Consiglio della Lituania l’11 marzo del 1990. L'atto afferma l'indipendenza della Lituania dalla Russia, governata dai principi democratici, designando Vilnius come capitale.
Il Presidente lituano, Gitanas Nausėda, lo aveva anticipato già in tempi non sospetti un mese fa che l’obiettivo della Russia non era riservato alla sola Ucraina.
Il piccolo stato, sulle rive del Mar Baltico, è un punto strategico avendo una base Nato delle operazioni contro i russi, con un campo di addestramento a Parabrade.
La paura di un’invasione russa anche in Lituania, dopo quella in Ucraina, ha portato alcune Nazioni europee, come la Germania, ad aumentare la presenza militare nella regione.
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