13 Jun, 2022 - 11:43

Lavoro, Istat: quasi un milione in più di occupati in 12 mesi

Lavoro, Istat: quasi un milione in più di occupati in 12 mesi

Nel primo trimestre 2022, Lavoro Istat ha registrato ben 120mila occupati in più rispetto al quarto trimestre 2021 (+0,5%) e 905mila in più (+4,1%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo aumento riguarda sia i lavoratori dipendenti, a tempo indeterminato (+369mila, +2,6%) e soprattutto a termine (+412mila, +16,3%), sia gli indipendenti (+124mila, +2,6%). In forte calo (-8,6%) il numero di disoccupati (-415mila in un anno, -16%) e quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-846mila, -6,1%).

Calo delle disoccupazione e aumento delle ore lavorate 

Ad un aumento dell’occupazione si associa una diminuzione dei tassi di disoccupazione e di inattività (-1,9% e -2%). Crescono inoltre le ore lavorate e il Pil: nei primi tre mesi dell'anno le ore lavorate crescono dell'1,5% rispetto al trimestre precedente e del 6,7% rispetto allo stesso del 2021 e nello stesso periodo il Pil aumenta dello 0,1% in termini congiunturali e del 6,2% in termini tendenziali.

In questo quadro, si riduce anche il ricorso alla cassa integrazione, che si attesta a 12,9 ore ogni mille lavorate. Diminuisce dello 0,2% il tasso dei posti vacanti rispetto al trimestre precedente e aumento dello 0,8% rispetto allo stesso trimestre del 2021. 

Aumento del numero dei dipendenti nelle imprese 

Nei primi tre mesi, stando ai dati del Lavoro Istat, sono aumentati i dipendenti nelle imprese con un +1,2% sul trimestre precedente: l'aumento del tempo pieno (+1,3%) è leggermente superiore al tempo parziale (+1,1%). Quanto all'aumento delle posizioni dipendenti, il trend continua a ritmi sostenuti anche rispetto al primo trimestre 2021 (+6,2%): in questo caso l'aumento del tempo pieno (+6%) è leggermente inferiore al tempo parziale (+6,25).

Costo del lavoro stabile

Il costo del lavoro rimane invariato, con una lieve riduzione delle retribuzioni (-0,1%) e un equivalente aumento degli oneri sociali (+0,1%) su base congiunturale, mentre su base annua il costo del lavoro scende dello 0,2% in seguito alla riduzione di entrambe le componenti (-0,2% le retribuzioni e -0,4% gli oneri sociali).

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Giulia Danielli
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