Luigi Di Maio prepara la scissione dal Movimento 5 Stelle: sarebbero intorno ai 10 i senatori e oltre 40 i deputati pronti a seguire il ministro degli Esteri e la sua nuova creatura politica. Una decisione che sarebbe già stata comunicata ai due capigruppo di Camera e Senato, rispettivamente Mariolina Castellone e Davide Crippa.
Insofferente agli attacchi degli ultimi giorni, che hanno solo appesantito una convivenza che da mesi sembrava difficile quanto per il ministro degli Esteri quanto per il capo politico in pectore Giuseppe Conte, Luigi Di Maio così dice addio a quel Movimento che lui stesso aveva aiutato a consacrare per creare la sua nuova creatura politica.
Secondo quanto riferito dall'Agi, che annuncia la nascita di "Insieme per il futuro", il primo tra i firmatari della lettera per creare i nuovi gruppi di parlamentari vicini a Luigi Di Maio è stato lo storico avvocato ambientalista Giuseppe D’Ippolito, eletto alla Camera con il M5s. C'è anche il questore della Camera Francesco D’Uva insieme a quelli che, secondo fonti riservate, sarebbero 50 deputati. Sette i senatori in procinto di dire addio. Circa quaranta le firme raccolte alla Camera per il titolare della Farnesina.
Alessandro Di Battista colpisce duro l'ormai ex compagno di Movimento, parlando di un "ignobile tradimento", perpetrato solamente per "portare a casa comode poltrone". In mattinata anche Beppe Grillo, forse paventando il peggio, aveva invitato i "ribelli" a manifestarsi, attraverso un post sul suo blog: "Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parla con onestà".
Della stessa linea di Di Battista anche l'ex 5S e attuale presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, che si schiera accanto a lui con un post su Facebook:
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi, pur senza menzionare mai i pentastellati, li aveva accusati di un "teatrino":
Diversi i nomi che circolano fra i possibili Dimaiani pronti a seguire il ministro degli Esteri nella sua nuova avventura politica. Fra questi, alla Camera ricorre il nome di Sergio Battelli, Carla Ruocco, Marialuisa Faro, Vittoria Casa, Gianluca Rizzo, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Andrea Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana, Filippo Gallinella, Francesco D’Uva, Vincenzo Spadafora, Iolanda Di Stasio, Cosimo Adelizzi, Nicola Grimaldi, Luciano Cillis, Elisabetta Barbuto, Anna Macina, Marianna Iorio, Luca Frusone, Giuseppe D’Ippolito, Silvana Nappi, Emanuele Scagliusi. Solo per citarne alcuni. Al Senato invece, i nomi dei futuristi di Di Maio sarebbero - stando al Corriere - Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Daniela Donno e Antonella Campagna, Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Sergio Vaccaro e Simona Nocerino.
Defezioni anche dai membri del governo: sarebbero in procinto di passare alla nuova creatura di Di Maio tre sottosegretarie di Stato elette con i 5 Stelle. Si tratterebbe di Laura Castelli (Mef), Dalila Nesci (Sud) Anna Macina (Giustizia) e, stando a quanto trapela, Pierpaolo Sileri (Salute).
Tuttavia, alcuni papabili ribelli smentiscono le voci di addii prematuri, giurando fedeltà a Giuseppe Conte: fra loro, i senatori Francesco Castiello, Gianmarco Corbetta, Pietro Lorefice e Cinzia Leone.
Conte starebbe pensando di uscire dalla coalizione che sostiene il governo italiano. Lo scrive il portale di informazione finanziaria Bloomberg. Dal quartier generale pentastellato finora sono giunte rassicurazioni sull’appoggio all’esecutivo, ma il fatto che su una delle principali agenzie a cui fanno riferimento i mercati compaiano notizie sull’imminente addio del M5s alla maggioranza è fonte di fibrillazione. Anche se Conte, prosegue Bloomberg, "continuerebbe a sostenere di volta in volta le decisioni del governo". Ritornerebbe quindi l'idea del sostegno esterno dei 5 Stelle all'esecutivo già ventilata nelle scorse settimane. Tuttavia, nota Bloomberg, "la scissione nel M5s molto probabilmente lascerebbe a Draghi la maggioranza in entrambe le Camere" ma "gli renderebbe più difficile portare a termine i suoi piani per rimettere in sesto l'economia". Gli analisti, di fronte a questi rumors, hanno cominciato a tenere d’occhio lo spread.
Il Movimento però in serata "smentisce categoricamente le indiscrezioni di Bloomberg circa una sua uscita dal governo". "Oggi - prosegue una nota - M5s ha lavorato sino all’ultimo minuto, nell’interesse di tutti i cittadini, per ottenere nella risoluzione votata dal Parlamento un chiaro riferimento alla necessità di perseguire un’escalation diplomatica, non militare e un più ampio coinvolgimento del Parlamento in ordine agli indirizzi che verranno decisi nei più rilevanti summit internazionali sul conflitto ucraino. Il costante impegno che abbiamo dedicato a elaborare la risoluzione - si afferma ancora - è la smentita più forte alle voci di una nostra uscita dal governo, che in queste ore sta malevolmente circolando".
Dopo essere stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Di Maio nel corso di una conferenza stampa convocata all'Hotel Bernini Bristol di piazza Barberini a Roma, annuncia il suo addio al Movimento 5 Stelle.