L'agenda politica italiana è pronta ad affrontare nel pomeriggio il delicato tema dello ius scholae, atteso alla Camera dopo l'ok di ieri della Commissione. La maggioranza è spaccata, con la sinistra favorevole e la destra contraria, mentre il provvedimento riguarda circa 900mila studenti.
C'è attesa per il passaggio alla Camera del decreto "ius scholae", un provvedimento che legittima la cittadinanza per i figli degli immigrati che completano parzialmente o totalmente il percorso di studi in Italia. Ieri il primo voto alla Commissione degli Affari Costituzionali, con barriere ben evidenti e qualche indeciso che potrebbe spostare l'ago della bilancia da una parte o dall'altra.
Il centrosinistra è perfettamente allineato al voto favorevole, mentre la coalizione di centrodestra risulta più frammentata: è in particolare la posizione di Forza Italia a far saltare momentaneamente il banco. Ci sono molti aspetti che legano lo ius scholae al quasi omonimo ius soli, rimasto per lungo tempo impantanato in Aula. O ancora lo ius culturae che ricalca in maniera piuttosto fedele l'attuale proposta di legge. Come detto, condizione indispensabile per farne richiesta sarà il completamento del ciclo di studi in Italia per almeno cinque anni.
In attesa del voto anche Save the Children ha espresso la propria opinione a riguardo:
Stando al rapporto dell'Organizzazione oltre l'82% delle scuole italiane è "coinvolto" nel fenomeno migratorio, con classi sempre più multietniche. Sugli alunni che potrebbero fare richiesta di ius scholae, 877mila in tutto, il 65% è nato in Italia.
Come detto, le posizioni delle forze politiche sembrano lontane da una convergenza. Il centrosinistra si mostra compatto e favorevole alla proposta, mentre il centrodestra mostra più di qualche scetticismo:
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