Dopo aver vinto Wimbledon Novak Djokovic continua a far parlare di sé sia per le sue imprese in campo ma anche per le ormai note vicende extra-tennis, precisamente questa volta il bando della matassa sono gli US Open.
A tenere banco da oltre un anno è la posizione sul vaccino di Novak, che gli sta impedendo di disputare vari tornei: dopo l'Australian Open ora il serbo rischia di non andare in America per gli US Open 2022, oltre che ai Masters di Montreal e Cincinnati.
Djokovic ha parlato di US Open e molto altro in un'intervista alla Gazzetta dello Sport.
Non rivedremo la stessa situazione vista in Australia perché non andrò in America se non avrò il permesso. Quello che è successo in Australia è stata una situazione molto spiacevole. Molte persone probabilmente pensano che io abbia forzato le cose cercando di entrare in Australia senza i documenti necessari per farlo, ma questo non è vero ed è stato dimostrato in tribunale.
Non andrei mai in un Paese senza avere i documenti in regola per entrare. E anche in Australia è stato così, avevo il permesso, avevo un esenzione per il vaccino. Molte altre persone entrate in Australia nei dieci giorni precedenti al mio arrivo con gli stessi documenti non avevano avuto problemi. Sfortunatamente sappiamo invece quello che è accaduto a me. Amo l’Australia, è lo Slam in cui ho ottenuto i migliori risultati quindi spero di avere la possibilità di tornare a gennaio.
Voglio andare a New York e andare in America. Voglio andare in ogni Paese dove posso giocare, sono un giocatore di tennis, non faccio politica, non mi occupo di altre cose perché non mi interessa. Ho le mie opinioni e le sostengo. Rispetto tutti e tutto e mi aspetto che anche gli altri rispettino le mie decisioni. Se avrò il permesso andrò a New York, altrimenti no, non sarà la fine del mondo. Sono ancora giovane, giocherò ancora per molti anni e quindi ho ancora molte possibilità davanti a me.