Impegno Civico. Sergio Battelli, deputato del nuovo partito guidato da Luigi Di Maio, ha commentato le ultime evoluzioni interne al Movimento 5 Stelle ai microfoni di Fino a qui tutto bene, in onda su Radio Cusano Campus.
Sinceramente mi sono fatto una risata, e ho pensato a un grande pezzo musicale firmato The Cranberries dice in riferimento ai traditori del M5s trasformati dal padre nobile del partito Beppe Grillo in figurine da collezione.
È il modo di fare di Grillo – continua – e, secondo me, anche un’azione che esce dallo studio comunicativo di Giuseppe Conte. Nessuno che si interroghi abbastanza, però, sul perché 70 persone siano uscite dal Movimento. A dire il vero una domanda dovrebbe farsela anche Conte, ma credo che in realtà questo esodo faccia parte di quello che è il pensiero del leader affinché il suo partito possa costituirsi. Conte ha creato una struttura nominativa e pur parlando di democrazia ha dato vita a un sistema a sua immagine e somiglianza. Un atteggiamento padronale che ha tagliato fuori tutti quelli che non la pensavano come lui.
Sulle deroghe alla regola del secondo mandato e all’elezione di personalità favorevoli all’ex premier, Battelli ha innescato una operazione verità, come la definisce, e spiega: se si blindano i capilista, saranno inutili le elezioni Parlamentarie, poiché al massimo entreranno in Parlamento i primi nomi, creando un’aspettativa inutile in tutti gli altri candidati che verranno tagliati fuori. Questo significa creare un partito autonomo, il partito di Conte: un’operazione legittima ma che non rispecchia il valore democratico del vecchio gruppo. Questo non è il Movimento 5 stelle, è il partito di Giuseppe Conte.