03 Aug, 2022 - 22:03

Verbania, vigile salva bambino ucraino di 13 mesi con manovra di Heimlich

Verbania, vigile salva bambino ucraino di 13 mesi con manovra di Heimlich

Terrore questa mattina a Verbania quando quella che doveva essere una tranquilla mattinata in vicolo al Porto sul lungolago per una richiedente asilo ucraina e il suo bambino stava per terminare in tragedia. Il bimbo di 13 mesi ha rischiato di morire soffocato mentre mangiava latte e biscotti, con un pezzo troppo grosso che gli aveva ostruito le vie respiratorie facendolo rapidamente diventare cianonico. La scena fortunatamente non è sfuggita a un agente della polizia locale di Verbania che passava in quel momento e che ha prontamente lanciato l'allarme. Sul posto è arrivato un altro agente di polizia locale, che con lucidità è riuscito a praticare la manovra per liberare le vie respiratorie del piccolo.

Ad evitarne la morte è stata la precisa esecuzione da parte del vigile come riconosciuto anche dai volontari della Croce Rossa intervenuti successivamente sul posto dopo l’allarme. "Alle 10 di ieri mentre era di pattuglia in auto con un collega, il vigile di quartiere che si trovava in Vicolo del Porto a Verbania ha udito una madre che chiedeva aiuto per un bambino che stava soffocando", recita il testo della nota di servizio redatta dal vigile che continua "Lasciata l’auto in piazza Castello, non potendo accedere al luogo dove si trovava il bambino, mi precipitavo in Vicolo del Porto dove trovavo diverse persone in stato di agitazione che cercavano di inutilmente di rianimare il bimbo". L’agente di polizia locale di Verbania ha quindi applicato la tecnica nota come manovra di Heimlich: una mano appiattita sull’addome tra lo sterno e l’ombelico, l’altra stretta in pugno per liberare le vie respiratorie. Il bimbo fortunatamente dopo circa un minuto ha espulso i grossi pezzi di biscotto riacquistando le capacità respiratorie.

La madre una volta visto che il figlio stava bene si è tranquillizzata ed entrambi sono stati accompagnati dagli operatori del 118  all’ospedale Castelli di Verbania per accertamenti. Per entrambi non ci sono state conseguente, dopo la fuga dalla guerra questa per loro è stata solo un’altra brutta disavventura.

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Thomas Cardinali
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