È successo questa mattina a La Spezia: una famiglia di cinghiali è stata vista aggirarsi nel Parco della Maggiolina tra lo stupore dei passanti e dei residenti. Sono ora in corso le operazioni di cattura e, di fronte al rischio di abbattimento, gli ambientalisti sono in rivolta.
Non accade solo a Roma e a La Spezia non è la prima volta: una famiglia di cinghiali, composta da due adulti e una nidiata di cuccioli, è stata vista aggirarsi nelle prime ore di questa mattina nel quartiere Mazzetta. Gli animali, spinti probabilmente dalla fame e dalla sete, sono stati avvistati da alcuni passanti, che li hanno subito segnalati al 112 all'interno del Parco della Maggiolina di Migliarina, che è stato prontamente chiuso al pubblico. Tanto lo stupore dei residenti, alcuni dei quali spaventati dalla presenza della famiglia: "Sembravano quasi dei cani che correvano nel verde, poi guardando meglio abbiamo notato che si trattava di cinghiali, il che un po’ di ha allertato, soprattutto perché nel parco ci sono tanti bambini, anche al mattino, senza contare poi che queste zone sono molto trafficate e quindi possono crearsi problemi con la circolazione, ha commentato una persona presente sul posto.
Dopo la cattura attraverso apposite gabbie, gli animali rischiano l'abbattimento, ma gli ambientalisti si rivoltano contro questa opzione, proponendo una soluzione non cruenta: sonniferi e trasferimento nei boschi. Molti già gli appelli indirizzati al Sindaco della città, Pierluigi Peracchini, attento alle questioni animaliste, nella speranza che possa proporsi come mediatore per evitarne l'uccisione. È una situazione esplosiva, quella che si registra in provincia di La Spezia, dove anni e anni di immissioni selvagge di cinghiali per favorire la caccia hanno provocato ora l'arrivo degli animali, alla ricerca di cibo e acqua, nelle città.
Era di ieri la notizia proveniente da Cremona, dove nel Parco Oglio Nord è stata avviata una vera e propria caccia di contenimento. È per ora in corso il censimento dei cinghiali da parte delle Guardie ecologiche volontarie, guidato da Giuseppe Paletti. Il Presidente del Parco, Luigi Ferrari, ha però già rilasciato le sue dichiarazioni:
Una grossa grana per la riserva, già alle prese con i ricorrenti incendi boschivi degli ultimi mesi e impegnata nella lotta quotidiana all’infestazione di nutrie e pesci siluro, che distruggono coltivazioni, argini e specie autoctone. E anche in questo caso la soluzione sembra essere l'abbattimento, non ancora avviato per mancanza di personale, mezzi e organizzazione. "Per un intervento efficace dobbiamo poter contare sull’aiuto di personale specializzato delle tre province e, soprattutto, serve un coordinamento generale che scandisca le uscite. In caso contrario non otterremo alcun risultato", fanno sapere dalle sedi di Orzinuovi e Soncino.