Commodore 64, la storia dell’invasione dei computer da tavolo.
Proprio in questi giorni si festeggiano i 40 anni del Commodore 64.
Commercializzato negli anni Ottanta, il C64, ha lasciato un segno indelebile nella storia.
Il leggendario C64 è considerato ancora oggi, come il computer più venduto di sempre.
L’home computer per eccellenza, arrivò sul mercato statunitense nell'agosto 1982 e su quello italiano all'inizio del 1983 al prezzo di 595 dollari e rimase in circolazione per circa un decennio.
Il noto C64 nacque dall’azienda americana Commodore International, fondata da uno degli immigranti più straordinari della storia degli Stati Uniti, cioè Jack Tramiel.
Nato nel 1928, in Polonia, Jack Tramiel si trasferì negli Stati Uniti, dopo essere stato liberato dal campo di concentramento di Auschwitz.
Proprio negli Usa, ebbe l’occasione di interessarsi al mondo della tecnologia, iniziando a riparare macchine da scrivere.
Il 10 ottobre 1958, Jack Tramiel fondò in Canada la società ‘Commodore Portable Typewriter’, insieme a Manfred Kapp, che si occupava di vendita e riparazione di macchine da scrivere.
Ben presto, l’azienda, cominciò ad interessarsi di informatica e si lanciò nel mondo dei computer da ufficio.
Poco tempo dopo, infatti, Commodore sfidò la concorrenza con Vic-20 nel 1980 e poi, due anni dopo, con il Commodore 64.
In origine, il C64 avrebbe dovuto essere una console per videogiochi, ma qualche mese dopo, Jack Tramiel, decide che avrebbe dovuto trattarsi del progetto di un nuovo computer.
Alla sua presentazione ufficiale, il successo tra i presenti fu immediato.
Quando il Commodore 64 fu immesso in commercio, registrò vendite da record.
In un’epoca in cui, avere un computer era un privilegio di pochi, il C64, con un prezzo così accessibile, registrò incassi notevoli e si stima che possano essere state vendute circa 20 milioni di unità.
In un’intervista a ‘CNET.com’, il fondatore Jack Tramiel disse:
Il C64 ebbe un enorme successo e fu dismesso negli anni novanta, in seguito al fallimento della casa madre.
Tuttavia, in circa dieci anni di commercializzazione, furono realizzate diverse versioni del C64 e alcune di queste, furono destinate a specifici settori.
A decretarne il successo, oltre al costo, notevolmente più economico rispetto alla competizione, fu senz’altro, anche una campagna di marketing dell’epoca che contribuì alla sua eccezionale popolarità.
Le pubblicità del C64, infatti, venivano trasmesse continuamente durante l’arco della giornata ed erano destinate ad attirare l’attenzione degli adulti, prima che dei ragazzi.
Inoltre, le vendite, non avvennero solo tramite i canali ufficiali come si era soliti fare, ma il Commodore 64, fu esposto anche nei centri commerciali e nei negozi di giocattoli.
Una serie di ottime intuizioni che funzionarono alla perfezione e si rivelarono vincenti.
Tutt’oggi, il Commodore 64 è considerato il computer che, non solo, è stato in produzione per più tempo, dal 1982 al 1994, ben 28 anni, ma soprattutto il punto di partenza per due o tre generazioni di utenti informatici che iniziavano ad affacciarsi a questo nuovo mondo.
Soprattutto per loro, era importantissimo imparare a usare questo tipo di computer.
Un computer, diversamente dagli altri, partiva dai giochi e dal divertimento della scuola materna sino ad arrivare al dottorato di ricerca di chi con il Commodore 64 scopriva come utilizzarlo.
A 40 anni di distanza da quell’enorme successo, il presidente di ‘Commodore Business Machines’, Massimo Canigiani, ha lanciato in campo il progetto del Commodore GK64, su cui sarà possibile far girare sia Windows 11 che Android.