In Afghanistan un gruppo di donne sono state costrette a interrompere la loro protesta a causa dei talebani: durante una manifestazione di fronte al ministero dell'istruzione, gli esponenti del regime hanno sparato colpi in aria per disperdere la folla, circa una quarantina di persone. Le donne scese in piazza protestavano contro i talebani, visto che lunedì sarà un anno dalla caduta di Kabul.
Secondo quanto scrive France Press una quarantina di donne stava manifestando di fronte al ministero dell'istruzione: la protesta è nata per contestare il regime dei talebani che, quasi un anno fa, conquistarono Kabul prendendo il potere in Afghanistan. Per fermare la manifestazione, i talebani hanno sparato in aria, chiudendo un incrocio vicino al corteo: armati di fucili d'assalto, i miliziani hanno simulato di sparare contro la folla, con molte donne che si sono rifugiate nei negozi vicini dove sono state raggiunte e picchiate dai talebani.
Tra gli striscioni portati in marcia alla manifestazione c'era quello che recitava: "Il 15 agosto è una giornata nera" in riferimento allo scorso anno, quando i talebani presero il potere. Da lì in poi tante le riforme contro le donne, tra le quali quella di limitarne l'istruzione e proprio su questo punto le manifestanti hanno intonato il coro: "Giustizia, giustizia, siamo stufi dell'ignoranza".
La protesta delle donne sedata dai talebani è solo l'ultimo episodio della tormentata situazione in Afghanistan: secondo Emergency, infatti, a distanza di un anno dalla presa di potere dei talebani circa 23 milioni di afghani rischiano un collasso vista la grave insicurezza alimentare che avanza a causa dei vari fattori quali la crisi economica, l'aumento della povertà. Dallo scorso anno Emergency ha contato più di 16.000 ammissioni - di cui 3.000 ammissioni solo a Kabul - dove il 90% si è trattato di vittime di guerra: dall'agosto 2021 non si sono fermati gli attacchi terroristici a Kabul, in particolare attentati ai danni di luoghi di culto e istruzione ad opera di gruppi armati.
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