È successo lo scorso luglio a Impruneta, sulle colline intorno al capoluogo toscano: una turista canadese sarebbe stata vittima di uno stupro di gruppo. Quattro gli indagati che, stando alla denuncia della 35enne, avrebbero abusato di lei dopo una serata trascorsa insieme in un locale, filmando le violenze. Adesso, per l'abuso sessuale, sono stati arrestati due uomini, mentre gli altri due restano sotto inchiesta.
Domenica 31 luglio la donna, una 35enne di origine canadese, arriva da sola in un B&B nella zona di Impruneta, vicino Firenze. Esce per andare a messa e si reca poi in un bar, dove prende un caffè e un calice di vino rosso. In un secondo bar chiede un amaro. Poi va al ristorante e cena, bevendo solo acqua. Torna a casa, si cambia ed esce: in un bar beve un altro bicchiere di vino. In quel locale incontra altri turisti, con cui scambia qualche chiacchiera e beve un drink. Aspetta poi due ore, durante le quali, come sostiene, piove e poi fa una passeggiata. Vede un locale che "era chiuso, ma ci sono fuori sette persone che mi invitano a prendere qualcosa e mi offrono da bere", invitandola ad entrare. Alle domande dei carabinieri, che le chiedono se abbia assunto sostanze, risponde che ha fatto uso di stupefacenti per due mesi, ma solo in Canada, prima della partenza, anche se viene trovata positiva all'assunzione di cocaina e all'alcool test.
Nei suoi racconti, a questo punto, c'è un flash: "Ero nel seminterrato. In quel momento ero sdraiata su un tavolo e un uomo abusava di me", dice. Poi si ricorda di essere stata accompagnata in strada, ma senza scarpe. Ed è così che i carabinieri della Stazione di Impruneta la trovano alle 3 di quella notte davanti casa: urla perché non riesce ad entrare. Loro la aiutano a rincasare e, accertatisi che non abbia bisogno del 118, vanno via, ma alle 6 del mattino arrivano due nuove richieste di soccorso da parte della donna, ancora in strada, sempre scalza, che racconta di essere stata violentata. Iniziano così i primi accertamenti, che portano alla scoperta di un video sul presunto stupro di gruppo: la vittima afferma infatti di essere stata ripresa durante la violenza. Ad essere indagati sono quattro uomini.
Nel corso delle indagini i carabinieri riescono ad identificare il locale descritto dalla donna, che viene subito perquisito: nella cucina trovano un paio di sandali femminili, quelli di cui la turista era priva al momento della richiesta di aiuto. Dal cellulare di un quinto uomo, estraneo alle indagini, i carabinieri scoprono un passaggio di filmato e risalgono, tramite questo, al cellulare di uno degli indagati. Qui trovano il famoso filmato della violenza sessuale. L'ipotesi accusatoria è che - approfittando dello stato di ebbrezza della donna - i quattro uomini abbiano consumato uno stupro di gruppo, con due di loro che l'avrebbero abusata mentre altri due avrebbero filmato tutto con un cellulare. Gli indagati si sarebbero giustificati asserendo che la donna era conseziente.
Ma ci sono stati ora degli sviluppi, perché il gip ha disposto su richiesta della Procura la misura dei domiciliari per i due uomini arrestati per l'abuso sessuale. Si tratta di un italiano di origine egiziana e di un albanese, 34 e 26 anni, accusati di violenza sessuale di gruppo e diffusione illecita di video sessualmente espliciti in concorso con altri due indagati, ancora sotto inchiesta. Il procedimento penale è, per ora, nella fase delle indagini preliminari e l'effettiva responsabilità degli imputati sarà vagliata nel corso del successivo processo, non escludendosi quindi ulteriori sviluppi investigativi e probatori.