L'esordio vincente di Matteo Berrettini agli US Open è stato un bel sospiro di sollievo soprattutto per il tennista, che veniva da un anno non facile condito da difficoltà di vario tipo.
Dopo la sfortunata parentesi nord-americana che lo ha visto sconfitto contro Pablo Carreno Busta e Frances Tiafoe l'italiano si è presentato al meglio sul cemento newyorkese, battendo agilmente Nicolas Jarry in tre set.
Le parole di Berrettini dopo l'esprdio agli US Open
Ci tenevo a partire bene anche perché alla fine era dagli Australian Open che non giocavo una partita tre su cinque sul cemento. C’era tensione, ci tenevo a partire bene ed era tanto tempo che non giocavo una partita sui 5 set. Ci voleva questa vittoria, dopo un periodo e un’annata non facile. Ho sfruttato subito le palle break, così ho tolto fiducia a Jarry.
Sono stato male, ma adesso sono sano, sto bene, ho voglia di giocare e dare il massimo in questo Slam. Avevo in mente grandi cose a Wimbledon dopo l’infortunio, ma voglio lasciarmi alle spalle le cose brutte e guardare avanti.
Berrettini: "Ora sto bene"
Cosa mi hanno insegnato questi mesi? Banalmente che sono stato male e che ci tengo a giocare gli Slam. Storicamente ho sempre fatto bene in questi tornei e ovviamente sono quelli a cui tengo di più. Ero partito benissimo in Australia, avevo grandi piani per Wimbledon. Bisogna lasciarsi le cose brutte alle spalle e guardare avanti. Ora sono sano, sto bene e sono felice anche che sia arrivata la vittoria numero 40 in uno Slam
Al secondo turno Berrettini aspetta il francese Hugo Grenier, per confermare la prestazione del primo turno e provare a migliorare la sua prestazione di sempre agli US Open, la storica semifinale del 2019, quando si arrese solo ad una leggenda del tennis moderno e non solo, Rafa Nadal.