Tra i discorsi rimanenti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di New York figura quello di Israele tramite il primo ministro Yair Lapid. E secondo quanto raccolto da fonti molto vicine al leader è probabile che il tema chiave sarà la soluzione dei Due Stati, quello palestinese e quello israeliano. Un'ipotesi che ha suscitato parecchio rumore in patria.
Yair Lapid, primo ministro d'Israele ma meno di un anno, si candida a entrare nella storia della politica nazionale: il suo discorso all'Assemblea Onu in programma in questi giorni, infatti, punta sulla promozione dei Due Stati, ossia il programma di "pace" reciproca tra Israele e Palestina.
Le due entità, in breve, saranno separate dal punto di vista politico: una scelta che Lapid avrebbe motivato con motivi di sicurezza al termine di un periodo ricco di tensioni culminati con l'uccisione a maggio della giornalista palestinese Shirleen Abu-Akleh. L'unico esponente soddisfatto di tale presa di posizione è il presidente americano Joe Biden, che aveva caldeggiato tale soluzione nella sua visita a Gerusalemme lo scorso luglio. Infine, Lapid dovrebbe illustrare lo scenario relativo al nucleare in Iran, dopo che Teheran è uscita dagli accordi siglati con Aiea.
Un accordo con i palestinesi, basato su 2 Stati per 2 Popoli, è la cosa giusta per la sicurezza di Israele, per la sua economia e per il futuro dei nostri bambini.
A questo c'è una sola condizione.
Il futuro Stato palestinese dovrà essere pacifico. Che non diventi un’altra base dalla quale si possa minacciare il benessere e la stessa esistenza di Israele. E che Israele abbia la capacità di proteggere la sicurezza di tutti i suoi cittadini in ogni momento. Il riferimento è ai 20mila razzi che Hamas ha lanciato contro Israele dal 2005 ad oggi.
Saranno sicuramente tempi duri per Lapid alla vigilia delle elezioni di novembre. Anche dalla maggioranza del suo governo piovono critiche in vista del suo speech:
Dall'opposizione il partito Likud, dell'ex premier longevo Netanyahu, si dice contrario: