A un mese dal Congresso della Repubblica Popolare, la Cina è alle prese con la notizia di un golpe ai danni di Xi Jinping. Dall'interno dei confini di Pechino c'è il silenzio assoluto, sono Twitter e alcune redazioni straniere a battere con insistenza questa pista.
Xi Jinping è davvero agli arresti domiciliari? Questa la domanda che circola nell'opinione pubblica internazionale, nel tentativo di verificare l'incredibile notizia o di bollarla come "fake news". Il colpo di stato in Cina ai danni dell'attuale leader comunista sarebbe stato architettato mentre Xi Jinping si trovava a Samarcanda, n Uzbekistan, per partecipare al vertice della Sco, l’Organizzazione della cooperazione di Shanghai.
A trainare il golpe l'Esercito popolare di liberazione cinese, come forma di ritorsione e vendetta per la condanna a morte dell’ex vice ministro della pubblica sicurezza cinese Sun Lijun. Tutto nasce in settimana dall'account Twitter New Highland Vision, il quale fa nomi e cognomi degli attori coinvolti: l’ex presidente cinese Hu Jintao, l’ex premier cinese Wen Jiabao e Song Ping, l’ex membro del Comitato permanente. A sostegno di questa tesi contribuisce la quasi totale assenza di collegamenti da e per Pechino, sia ferroviari che aerei. Tutto si riconduce a presunti video, tra cui uno in cui si vede chiaramente una marcia militare, la cui autenticità è però tutta da verificare.
Sul mistero che avvolge il Dragone si è espresso anche il politico indiano Subramanian Swamy, che ha twittato così ai suoi 10 milioni di follower:
Dagli Stati Uniti Drew Thompson, un ex funzionario americano del Dipartimento della Difesa per la Cina, Taiwan e la Mongolia, parla di "completa falsità", e anche Cnn e Bbc vanno molto caute sull'argomento