Easyjet ha annunciato che, a partire dal 2023, interromperà il suo programma di compensazione delle emissioni di gas serra, cioè quel meccanismo per cui diverse compagnie aeree compensano le emissioni di gas serra provocate dai propri voli finanziando progetti di produzione di energia da fonti rinnovabili, di protezione delle foreste pluviali e di riforestazione. Una notizia che, letta così, potrebbe far storcer il naso a più di qualcuno, ma che in realtà è legata ad un alto progetto, ossia quello di ridurre le emissioni fino allo zero totale per il 2050.
Easyjet ha deciso di muoversi in anticipo, diventando sostanzialmente una delle prime compagnie aeree a dire di voler interrompere i propri programmi di compensazione delle emissioni. Questi programmi, infatti, sono da sempre considerati insufficienti, attirando numerose critiche nel corso degli anni.
Concretamente il piano prevede la riduzione delle proprie emissioni del 35 per cento entro il 2035 e del 78 per cento entro il 2050, soprattutto attraverso il rinnovamento della propria flotta con velivoli alimentati a idrogeno, la cui combustione non produce inquinanti. Il programma di compensazione delle emissioni di EasyJet era stato avviato nel 2019 e aveva una durata triennale: si stima che sia costato alla compagnia circa 25 milioni di sterline l’anno. EasyJet non ha confermato questa cifra, ma ha sostenuto di essere pronta a «non investire meno» per cercare di rendere i propri voli meno inquinanti e più sostenibili.