A pochi giorni dalle elezioni politiche continua a tenere banco il totonomi per la composizione del nuovo governo. Se il centrosinistra, uscito sconfitto, è certo di rimanere all'opposizione in caso di governo targato Meloni, dall'altro il centrodestra è a un bivio: Fratelli d'Italia reclama il divario schiacciante delle urne per avere maggior potere decisionale, ma Lega e Forza Italia non ci stanno.
In attesa della convocazione ufficiale da parte del presidente della Repubblica, Giorgia Meloni studia dietro le quinte possibili soluzioni per velocizzare i tempi della nascita del nuovo governo post-elezioni. Ieri colloquio telefonico prolungato con Antonio Tajani, il quale ha concesso un'intervista esclusiva per fare il punto della situazione:
Ieri invece la Lega si è riunita in un Congresso straordinario che ha ratificato la fiducia al segretario Matteo Salvini. Ma il Carroccio, nonostante il secondo posto alle urne, sembra il partito più debole dell'asse.
Sul fronte europeo matura l'indiscrezione secondo cui Mario Draghi avrebbe garantito ai primi ministri europei l'impegno atlantista di Giorgia Meloni, che ha ricevuto poche ore fa i complimenti di Volodymyr Zelensky:
Dal Terzo Polo, Calenda e Renzi quasi scherzano sull'ipotesi di un governo di centrodestra:
Matteo Renzi ha invece dichiarato alle agenzie di stampa di essere stato inondato di richieste per far cadere il governo eventualmente guidato da Giorgia Meloni: oltre 700 i messaggi e gli inviti ricevuti dal segretario di Italia Viva. Scherzandoci sopra ("capisco che è diventata la mia specialità"), il politico di Rignano frena i bollenti spiriti dei dissidenti e attende le mosse del centrodestra, aprendo alla stagione delle riforme.
Nel frattempo il leader di FDI si è espressa su Twitter a seguito dei continui articoli dei media, dichiarando che sono tutti articoli di fantasia o supposizioni che non trovano fondamenta.