Frutta sì, frutta no. Frutta come merenda, ma non dopo i pasti. Frutta fa bene, ma senza esagerare. Insomma, che confusione! Quante volte al giorno bisogna mangiare la frutta? E quando? Ci sono dei frutti da preferire? Scopriamolo insieme.
C'è chi ne mangia in gran quantità e c'è chi invece se la concede solo ogni tanto, vuoi per il fastidioso gonfiore che talvolta genera, vuoi per le calorie che porta con sé. Inserire la frutta nella propria dieta è però importante: come tutte le cose, basta trovare la giusta misura. Per capire quante volte al giorno bisogna mangiare la frutta, si può fare riferimento alla regola d'oro delle 5 porzioni. Che cosa vuol dire? Secondo gli esperti di nutrizione, una dieta equilibrata deve prevedere almeno 400 g al giorno tra frutta e verdura, che corrispondono a circa 5 porzioni quotidiane.
Ma come orientarsi tra frutta e verdura? Il Ministero della Salute ci viene in aiuto indicando come ottimale il consumo quotidiano di tre porzioni di frutta da 150 g (pari ciascuna ad un frutto medio, come una mela, o due piccoli, come mandarini o susine, ad esempio).
E per quanto riguarda la verdura? Gli esperti consigliano di consumare. ogni giorno 2,5 porzioni di verdura da 200 g l’una.
Abbiamo visto quante volte al giorno bisogna mangiare la frutta e ora facciamo invece chiarezza su una credenza errata, ma molto diffusa: la frutta dopo i pasti non fa male: l’Istituto superiore di sanità sottolinea che mangiare frutta a pranzo e cena non ha controindicazioni. Anzi, secondo gli esperti, consumare la frutta dopo i pasti può contribuire ad evitare i picchi glicemici e a stimolare il senso di sazietà.
La frutta si divide in 5 categorie:
Ora che abbiamo capito quante volte al giorno bisogna mangiare la frutta scopriamo i suoi benefici. Povera di calorie, è invece ricca di acqua, vitamine, minerali, sostanze antiossidanti e fibre idrosolubili, fondamentali per regolare il transito intestinale e aumentare il senso di sazietà.
Secondo i più recenti studi, il consumo di frutta risulta associato alla riduzione del rischio di sviluppare alcune tipologie di tumori: bocca, laringe, faringe, esofago, stomaco e polmoni. Inoltre, il suo consumo previene l’aumento di peso e riduce l’incidenza del diabete di tipo 2 e delle patologie cardiovascolari.