Confermate le sentenze di primo grado per le quattro persone coinvolte nell'omicidio Desirée Mariottini. Mamadou Gara e Yousef Salia sono stati entrambi condannati all'ergastolo, mentre Brian Minthe e Alinno Chima dovranno scontare rispettivamente 27 e 24 anni e mezzo di detenzione.
Queste le decisioni dei giudici della corte di Assise di Appello di Roma, che hanno confermato le condanne dopo quattro ore trascorse in camera di consiglio. Visibile la commozione dei familiari di Desirée, la sedicenne originaria di Cisterna di Latina che nel 2018 era stata drogata, stuprata e uccisa dai quattro uomini. Barbara Mariottini, madre della ragazza, ha commentato la sentenza all'uscita dal tribunale.
I fatti risalgono all'ottobre di quattro anni fa, quando il corpo seminudo della sedicenne era stato rinvenuto senza vita in un palazzo abbandonato nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Desirée è morta a causa di un'insufficienza respiratoria.
Secondo la tesi dell'accusa, quella casa degli orrori era teatro di un continuo via vai di spacciatori e tossicodipendenti. Proprio alcuni di loro avrebbero venduto la droga alla vittima, poi l'avrebbero violentata più volte approfittando del suo stato confusionale in seguito all'assunzione di un mix di sostanze.
Nell'ordinanza con cui il gip dispose il carcere si faceva notare come i quattro avessero agito "con pervicacia, crudeltà e disinvoltura". Gli indagati inoltre "impedirono di chiamare i soccorsi" per aiutare la ragazza, minacciando "chi tra i presenti voleva chiamare i soccorsi fino a pronunciare la terribile frase: 'Meglio lei morta che noi in galera'".
Per loro sfortuna, sul corpo di Desirée sono rimaste alcune tracce di DNA, che hanno permesso agli inquirenti di risalire ai suoi assassini e di fare giustizia.
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