Violazione privacy, proposta Pd per stop a chiamate indesiderate. Proposta del Pd a Montecitorio per porre un limite alla violazione della privacy dei consumatori.
Trasformare il registro delle opposizioni alle telefonate commerciali in registro delle autorizzazioni, per porre un argine alla violazione della privacy dei consumatori, che l’attuale normativa non è riuscito a salvaguardare. È la proposta presentata oggi dal Pd a Montecitorio in conferenza stampa, alla presenza della capogruppo Debora Serracchiani, della vicepresidente della Camera Anna Ascani e del primo firmatario Piero De Luca.
"Dal 2010 – ha spiegato De Luca - esiste un registro delle opposizioni alle chiamate di carattere commerciale, che prevede però un elenco molto limitato, con un’operatività limitata e che nonostante sanzioni molto gravose nella sostanza non riesce ad assicurare una tutela reale ai consumatori italiani. Oltre il 60 per cento degli iscritti al registro continuano a ricevere telefonate indesiderate, con una violazione della privacy insopportabile. Il nostro sistema – ha concluso - semplificherebbe e darebbe tutele reali".
"Questa proposta – ha aggiunto Anna Ascani – è frutto del lavoro di qualche mese. La legge che ha dato vita al registro delle opposizioni è vecchia ed è rimasta totalmente inattuata per anni per una serie di blocchi che noi siamo riusciti a superare, ma è un primo passo nella tutela dei consumatori e delle consumatrici. I consumatori devono avere uno strumento semplice. Segnalare un numero – ha aggiunto - è davvero difficile e questo non aiuta i consumatori a fidarsi dell’istituzione. Su 80 milioni di utenze solo tre milioni sono nel registro. La nostra battaglia principale è per la legalità. Sfidiamo tutto il parlamento per arrivare a che un consumatore che vuole avere delle offerte si iscriva lui a un registro".
"E’ un tema – ha detto infine Debora Serracchiani - su cui abbiamo obiettivi chiari: semplificare la vita dei consumatori ma salvaguardare anche i lavoratori del settore. La situazione è ormai pesante. Chiediamo un salto di qualità, altri paesi europei lo hanno già fatto. È un segno di civiltà.
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