07 Dec, 2022 - 11:05

Camorra, tre arresti a Napoli: decapitato il clan Mazzarella

Camorra, tre arresti a Napoli: decapitato il clan Mazzarella

Blitz della polizia e dei carabinieri di Napoli, che hanno arrestato i due cugini Michele e Ciro Mazzarella, rispettivamente figli di Vincenzo e Gennaro Mazzarella, due fratelli capiclan. Le forze dell'ordine hanno così decapitato il clan Mazzarella, una delle famiglie egemoni della Camorra in numerosi quartieri e rioni di Napoli, tra cui Forcella, Maddalena, San Giovanni a Teduccio, Connolo, Case nuove, Mercato, Porta Nolana. Il clan esercitava la propria influenza anche in vari comuni del circondario, come San Giorgio a Cremano, Portici, Pomigliano e Somma vesuviana.

Tra gli arrestati anche Salvatore Barile, 38 anni, un altro affiliato del clan. Gli indagati sono accusati di associazione di tipo mafioso e di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Diversi gli episodi estorsivi finiti nel mirino degli inquirenti: per poter svolgere le proprie attività illecite nei territori di competenza criminale dei Mazzarella, i pregiudicati venivano costretti a pagare una quota al clan.

Camorra, decapitato il clan Mazzarella: negli ultimi giorni 25 persone arrestate, tra cui la moglie del boss

Pizzo, parcheggiatori abusivi, traffico di droga: l'influenza criminale dei Mazzarella sarebbe stata talmente estesa nel Napoletano da rivelarsi la naturale contrapposizione all'Alleanza di Secondigliano. Stavano progettando di scappare all'estero Michele e Ciro Mazzarella, rispettivamente 38 e 51 anni, e Salvatore Barile: sono stati arrestati poco prima di completare la loro fuga.

Già nei giorni scorsi la polizia aveva assestato un duro colpo al clan: 25 le persone arrestate, tra le quali spicca Antonietta Virenti, 64 anni, mamma di Michele Mazzarella e vedova del boss Vincenzo Mazzarella. Le indagini dei militari si concentrano sui due anni tra il 2020 e il 2022, periodo successivo alla scarcerazione di Michele Mazzarella.

Dopo la morte del coniuge, Virenti avrebbe preso le redini della famiglia, nonostante fosse già "da oltre un ventennio" un autentico "punto di riferimento di tutti gli affiliati al clan". In particolare, le era affidata la gestione della cassa comune della cosca.

Nei prossimi giorni è prevista l'udienza di convalida dei provvedimenti di fermo notificati dagli indagati davanti al giudice per le indagini preliminari.

Leggi anche: Napoli blitz anti Camorra: 63 misure cautelari

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Giuseppe Spagnuolo
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