Assegno unico 2023 automatico senza ISEE per le famiglie. Dal 1° gennaio 2023 l’assegno unico per i figli potrebbe arrivare senza la presenza del rinnovo della domanda. Sono tante le novità che accompagnano l’ingresso del nuovo anno, specie per le famiglie con figli.
Per qualcuno, con il certificato ISEE in corso di validità con decorrenza dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, è consigliabile presentare nuovamente la dichiarazione per ottenere il contributo economico, per altre scatta in automatico.
Un motivo in più per chiarire tutti i punti oscuri e dipanare tutti i dubbi, sul tempo della validità ai fini del certificato ISEE 2022 per l’assegno unico per i figli. Anche in vista delle nuove disposizioni che prevedono il riconoscimento automatico del contributo spettante, laddove i requisiti restano inalterati.
D’altra parte, aggiornare subito la documentazione reddituale e familiare permette di essere tempestivi, senza correre il rischio di perdere i soldi delle prestazioni economiche a sostegno del reddito.
L’Ente nazionale di previdenza sociale spiega che, l’assegno unico e universale è un aiuto economico assegnato alle famiglie per ogni figlio a carico. In particolare, il contributo spetta dal 7 mese di gravidanza e fino al compimento dei 21 anni (se sussistono delle specifiche condizioni), mentre non sono presenti diverse condizioni anagrafiche per i figli disabili.
L’assegno universale viene garantito per tutti i figli in assenza della certificazione ISEE e per redditi ISEE oltre 40.000 euro. Ciò significa che i figli ricevono sempre un contributo minimo dall’INPS.
Per quanto riguarda il reddito ISEE a gennaio 2023 resterà valido ancora quello del 2022, almeno fino a febbraio. Infatti, la normativa dispone che l’aggiornamento del certificato ISEE deve essere presentato entro la fine del mese di febbraio 2023. Al fine di assegnare un importo valido da marzo fino a febbraio 2024.
Sicuramente, è preferibile aggiornare la certificazione ISEE quanto prima, senza dover attendere l’ultimo giorno utile, per evitare il rischio di finire nella fascia reddituale più alta, in cui non viene indicato il reddito ISEE, dunque ricevere un accredito di più basso rispetto a quanto si avrebbe regolarmente diritto.
Anche per le maggiorazioni fa fede il certificato ISEE presentato in tempo utile, evita il rischio di perdere un beneficio, che per sua natura è associato al reddito annuale.
Il riconoscimento automatico dell’assegno unico scatta per le famiglie con reddito ISEE e composizione del nucleo familiare invariati.
La procedura snella o automatica dell’assegno unico (senza presentare la domanda), renderà più semplice l’erogazione del contributo per i percettori del Reddito di cittadinanza.
In sostanza, per il valore dell’assegno unico incide il certificato ISEE, l’assenza dell'ISEE o lo sforamento del limite reddituale di oltre 40.000 euro annui, non rappresenta un motivo di decadimento del beneficio, ma piuttosto, un minor contributo economico spettante.
Nello stesso modo, la procedura semplificata permetterà di ricevere in automatico l’assegno unico per i figli, se non sono state applicate variazioni al numero dei membri che compongono il nucleo familiare o non sussistano variazioni reddituali.
In questi casi, l’Ente previdenziale procede all’accredito diretto sul conto IBAN indicato la prima volta dal richiedente.
L’INPS nel merito di quest’ultimo punto spiega che, non tutti i richiedenti dovranno presentare la certificazione ISEE, sono esonerati le famiglie con redditi patrimoniali e reddituali invariati. In altre parole, le famiglie con redditi variabili devono esibire nuovamente la documentazione per richiedere l'assegno unico, così come le famiglie a cui spetta un valore aggiuntivo riconosciuto per fascia reddituale.
Nello merito, per le maggiorazioni sociali per i figli disabili si applicano le disposizioni contenute nei commi 5 e 6, dell’articolo 4, del decreto legislativo n. 230/2021, di seguito riportate:
Il discorso è semplice l’INPS per alcune famiglie taglia il passaggio che porta alla ripresentazione della documentazione per l’ottenimento del beneficio economico. Nello stesso tempo, impone in rilievo il rinnovo annuale della dichiarazione ISEE per quantificare il valore reddituale.
Nel Messaggio n° 3518 del 27 settembre 2022, l’INPS spiega le modifiche al decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230. In particolare, i nuovi importi introdotti dal decreto Legge n. 73/2022, per il periodo compreso tra il 1° marzo 2022 e fino al 28 febbraio 2023 di seguito riportate:
Come sancito dall’articolo 4 nei commi 5 e 6, del decreto legislativo n. 230/2021, successivamente modificato nel decreto legge n. 73/2022: