Un pirata della strada ha travolto e ucciso un uomo di 60 anni mentre era in sella alla sua bici: è accaduto a Cagliari, sulla strada che collega il capoluogo sardo a Quartu Sant'Elena. La vittima si chiamava Giuseppe Incani ed era originaria di San Gavino Monreale, ma risiedeva a Quartu. A ritrovare il corpo dell'uomo una passante 21enne, che intorno all'1 di notte stava percorrendo viale Marconi, all'altezza del centro commerciale "Le Vele". La giovane ha notato la bici riversa a terra sul bordo della carreggiata e ha dato l'allarme.
Sul posto, per le prime indagini, sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Quartu, che hanno ritrovato la vittima nel canneto poco distante. Probabilmente l'impatto è stato talmente violento da sbalzare il malcapitato fuori dalla corsia stradale.
Nonostante il tratto in questione sia piuttosto trafficato durante il giorno, sul posto non ci sono telecamere. Tuttavia, gli investigatori sono ugualmente riusciti ad individuare una serie di elementi lasciati dall'assassino. Sul luogo dell'incidente, infatti, sono stati ritrovati dei frammenti di carrozzeria: i successivi rilievi tecnici hanno permesso di scoprire la marca, il modello e l'anno di costruzione dell'auto pirata. Ora resta solo da identificare il conducente, sul quale pendono i reati di omicidio stradale e omissione di soccorso.
Purtroppo, l'episodio del pirata della strada di Cagliari non è assolutamente un caso isolato in Italia. Questo 2022 è stato un anno da dimenticare per quanto riguarda gli incidenti stradali letali ai danni dei ciclisti. Ci sono stati almeno cinque morti travolti da auto o camion solo tra novembre e dicembre, mentre, secondo i dati forniti dall'Associazione sostenitori Polstrada, solo nei primi otto mesi dell'anno sono state ben 103 le persone che hanno perso la vita.
Una situazione drammatica, già più volte sottolineata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha ribadito l'importanza di un aggiornamento del codice della strada. L'obiettivo è quello di inasprire le sanzioni in caso di gravi violazioni o comportamenti irresponsabili: per chi guida ubriaco o sotto l'effetto di droghe l'ipotesi è quella del ritiro della patente a vita.