Come preannunciato ieri, giovedì 22 dicembre, a Montecitorio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è recata in visita in Iraq: per l'occasione la premier ha voluto salutare l'Ambasciatore Maurizio Greganti ed i funzionari italiani che prestano servizio presso le Organizzazioni internazionali, il personale dell'Ambasciata e i militari del I Reggimento "Tuscania" e XIII Reggimento "Friuli Venezia Giulia" dei Carabinieri. A Baghdad la premier si è recata presso la Base militare Union 3, sede dei Comandi della Missione Nato (Nmi) e della Coalizione anti-Daesh (Oir), per incontrare il Comandante della Missione Gen. D. Giovanni Maria Iannucci, una rappresentanza di militari italiani presenti e il personale del Contingente militare italiano in Iraq.
Al termine di questi saluti istituzionali, al Palazzo del Governo Meloni ha avuto un colloquio con Mohammed Shia al-Sudani, Primo Ministro della Repubblica dell'Iraq. La premier ha sottolineato ai cronisti la sua visita in quello che è un "Paese amico".
Continuando nel suo intervento, la premier Giorgia Meloni ha poi voluto confermare come l'Italia sia "da sempre in prima linea nel sostenere l'Iraq a 360 gradi". Nelle sue parole c'è una sottolineatura importante in merito al ruolo cruciale rivestito dall'Iraq in tutto il contesto del Medio Oriente. Ecco le sue dichiarazioni:
Dalla presidente del Consiglio un cenno relativo alla decisione del Parlamento iracheno di istituire la giornata del 25 dicembre come festa nazionale. Una proposta lanciata nel 2020 dal patriarca caldeo di Baghdad, alla quale le autorità irachene avevano aperto per la prima volta nel 2008, riconoscendo però il Natale una tantum e non su tutto il territorio nazionale. Nel 2018, invece, il Governo ha approvato un emendamento che elevava il Natale a celebrazione pubblica per tutti i cittadini, cristiani e musulmani.
Ora è addirittura festa nazionale, per consentire a tutti coloro che lo desiderano di poter festeggiare: una decisione che ha il pieno sostegno da parte di Giorgia Meloni.