Capodanno Milano 2023, divieto vendita alcolici con gradazione superiore a 21° e bevande in contenitori di vetro o lattina in gran parte della città, a partire dal centro. L’ordinanza entra in vigore dalle 18 del 31 dicembre alle 6 del 1° gennaio ed è stata decisa in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, su indicazione della Prefettura e della Questura, "per ragioni di tutela dell’ambiente urbano e della sicurezza e contro il degrado causato da un forte afflusso di persone".
Riguarderà tutta l’area della città compresa all’interno della cosiddetta cerchia della 90/91, ovvero nell’area delimitata dai viali Cassala, Isonzo, Umbria, dei Mille, Abruzzi, Brianza, Lunigiana, Marche, Jenner, Monteceneri, Renato Serra, Murillo, Ranzoni, Bezzi Misurata. Nello specifico l’ordinanza di Capodanno vieta di vendere, distribuire o somministrare, anche gratuitamente, bevande in bottiglie e contenitori di vetro e lattine anche per asporto. Il divieto è rivolto a tutte le tipologie di esercizi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita, attività commerciali, artigiani, pubblici esercizi, distributori automatici, commercio in forma ambulante o con posto fisso e street food. È vietato somministrare e vendere bevande superalcoliche sia in forma fissa e ambulante. Resta consentito l'uso del vetro all'interno dei pubblici esercizi e nei dehor solo per il servizio al tavolo.
Il tradizionale concerto in piazza Duomo quest'anno non avrà luogo. Il sindaco Beppe Sala aveva avvisato i suoi concittadini perché il budget non permetteva di organizzare l'evento.
aveva spiegato Sala.
Il sindaco di Milano poi aveva specificato che la piazza sarebbe stata presidiata con un numero maggiore di forze dell'ordine per i fatti accaduti lo scorso anno. Piazza Duomo fu teatro delle violenze sessuali ai danni di almeno nove vittime, ragazze italiane e tedesche.
Sarà possibile festeggiare l'arrivo del 2023 con i botti e fuochi d'artificio. Il Comune di Milano non può fare niente difronte alla sentenza del Tar che ha accolto le richieste dei commercianti venditori di fuochi d’artificio, che protestavano contro i provvedimenti presi dall’amministrazione per favorire la qualità dell’aria votati nel 2020.