Anche dopo Capodanno proseguono i controlli dei Nas sull'intero territorio nazionale: l'ultima investigazione ha riguardato oltre 600 residenze per anziani, accertando parecchie irregolarità: il 25% degli edifici ispezionati non è risultato a norma.
Il bilancio è perfettamente in linea con le verifiche compiute recentemente sulla filiera alimentare, relativamente ai panettoni e al comparto ittico. Applicati i sigilli a sei strutture, risultate illegali oppure particolarmente carenti nei servizi di assistenza di base.
Una struttura per anziani su quattro irregolare, questa la conclusione dei controlli dei Nas eseguito a cavallo del nuovo anno all'interno delle Rsa (comprendenti case di riposo, comunità alloggio e case famiglia) di tutta Italia. Comminate sanzioni per un totale di 200mila euro, denunciate oltre 160 persone per violazioni penali o illeciti amministrative. Tra le mancanze più significative figurano carenze igienico/strutturali ed autorizzative, sovrannumero rispetto alla capienza autorizzata, dispositivi medici e farmaci scaduti, irregolarità nella gestione degli stupefacenti, cattiva conservazione degli alimenti.
Laddove è stata disposta la chiusura del polo, gli anziani sono stati redistribuiti in altre strutture analoghe del territorio, oppure sono stati trasferiti presso le famiglie di origine. In molti casi si tratta di piccole realtà con pochi ospiti, come per esempio a Reggio Calabria le presenze erano solamente 9. Problema opposto invece in provincia di Campobasso, dove è stata contestata una capienza decisamente superiore all'omologazione dell'edificio. La cartina degli illeciti riguarda anche la provincia di Potenza (requisiti igienico-sanitari non rispettati), mentre a Siracusa una casa di riposo è stata bloccata temporaneamente (e multata con una sanzione pari a 2.000 euro) in quanto non in possesso di regolare licenza e iscrizione all'albo comunale.
In termini assoluti, il comparto delle residenze per anziani rimane uno dei principali ambiti in cui i Nas hanno riscontrato situazioni devianti rispetto alle norme. Gli altri settori maggiormente colpiti riguardano trasversalmente il rispetto delle normative anti-covid, farmacie e parafarmacie (medicinali scaduti), ambienti di lavoro (carenze igieniche o condizioni di sicurezza pericolanti), e l'ampio settore dell'agroalimentare.