La mano della 'Ndrangheta, e in particolare di membri affiliati alla famiglia Dragone, sui fondi per la ricostruzione post sisma in Emilia-Romagna del 2012. Si è conclusa con l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone l'operazione "Sisma", guidata dai Carabinieri di Mantova e coordinata dalla Divisione Distrettuale Antimafia di Brescia.
Perquisizioni che sono avvenute tra Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Calabria da parte degli inquirenti, i quali hanno passato al setaccio appartamenti e uffici di funzionari strettamente collegati alla concessione dei finanziamenti per la ricostruzione successiva al terremoto di undici anni fa.
Contestati i reati di concussione, corruzione e intestazione fittizia di società, con l'aggravante delle "finalità mafiose".
Alle 4.04 del 20 maggio 2012 un terremoto di magnitudo 5.9 sconvolge i territori al confine tra le province di Modena, Ferrara, Bologna e Mantova. 7 le vittime complessive, di cui cinque per motivi collegabili all’evento sismico e due per cause concomitanti.
Secondo i dati raccolti dall’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), l'epicentro dello sciame sismico viene individuato tra i comuni di Finale Emilia e San Felice sul Panaro in provincia di Modena, e Sermide in provincia di Mantova. I danni maggiori non riguardano gli edifici abitativi, che risultano quasi completamente integri, bensì i luoghi di culto (celebre l'immagine del campanile di Mirandola spezzato in due), i beni storico-culturali (l'abbazia di Nonantola, danneggiata all'interno) e i capannoni industriali.
Il 22 maggio il Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza con durata fissata a 60 giorni. Nello stesso giorno il Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli firma l’ordinanza che dispone i primi interventi urgenti per il soccorso, l’assistenza alla popolazione e gli interventi provvisionali strettamente necessari per le popolazioni colpite dal terremoto.
Grazie alla macchina della solidarietà sono stati raccolti circa 29 milioni di euro, a cui si sommano gli aiuti statali (pari a 500 milioni), per il finanziamento di circa 60 opere.