Millennials chi sono? Per alcuni potrà sembrare una domanda sciocca ma in realtà la risposta è meno ovvia del previsto. Perché si tratta di un'etichetta generazionale di cui, in realtà, si sa poco. Nasce come punto di riferimento della comunità scientifica di Scienze della Comunicazione ma ormai è il target principale di molte aziende. E allora ha senso, ed è utile, capire davvero come sono rappresentati i giovani che ne fanno parte e quale stile di vita li mette in condizione di far parte di questa cerchia. Ecco qualche informazione preziosa in tal senso.
La necessità di fare ordine in tal senso nasce dal fatto che pochi termini creano più confusione di questo nelle persone. Si tratta di una parola entrata ormai nel lessico comune, ma che pochi addetti ai lavori utilizzano correttamente e conoscono nel suo reale significato. Spesso, il termine viene associato ad altri come "Boomer" o "Zoomer" in teorie di Comunicazione nelle quali moltissime persone faticano a fare distinzione e capire bene significati e contesti d’uso di queste modo di esprimersi. Per capire bene il significato del termine è intelligente partire dalla traduzione letterale di Millenials che è, più o meno, generazione del millennio.
Gli scienziati della Comunicazione includono i ragazzi di questo cluster nella Generazione Y, che riguarda le persone nate in un preciso periodo storico. Per fare ordine concettuale, questa è la sequenza corretta delle generazioni:
Prima ancora ci sono i Boomer, che sono quelli nati nei vent’anni che seguono la fine della Seconda Guerra Mondiale, così chiamati perché nati nell’era del "boom economico". Ecco perché un primo comune errore è chiamare "boomer" gli adulti che al momento sono delle Generazione X, come dimostra anche il programma televisivo di Alessia Marcuzzi "Boomerissima".
E' ovvio che includere un ragazzo o una ragazza nella ricerca "Millennials chi sono" non è qualcosa che si limita alle sue caratteristiche anagrafiche. Si tratta di un insieme di giovani che condivide anche una serie di valori, esperienze e comportamenti che finiscono per connaturarli. Secondo il corso di laurea in "Influencer and Leadership Studies" della facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università Niccolò Cusano:
Per fornire un quadro definitivamente chiaro sul tema, c'è da togliere dal tavolo un grande malinteso che spesso si crea quando si parla di Millennials e Generazione Z. Secondo la definizione classica, infatti, è stato spiegato che i Millennials sono quelli venuti al mondo fino al 1996 mentre gli Zoomer quelli dal 1997 in poi. Ormai, però, nell’uso comune, anche per comodità, i Millennials hanno allargato il loro "campo d'azione" e arrivano a identificare tutti i nati fino alla fine del secolo, il 1999, mentre gli Zommer solo i nati nel nuovo secolo. Questo significa una cosa:
Il mercato vuole conquistare i Millenials perché hanno un doppio potere d'acquisto. Per questioni anagrafiche ancora dispongono delle finanze dei genitori ma, grazie ai nuovi mestieri che iniziano presto (pensiamo all'influencer), hanno anche soldi loro da spendere. Arrivare a loro significa darsi una doppia opportunità di vendere il prodotto o il servizio.