Sul tema legato alla situazione in Russia interviene Vladimir Putin, che effettua un bilancio del 2022 a pochi giorni dal triste anniversario dello scoppio della guerra. Il conflitto russo ucraino prosegue in maniera imperterrita, nel filo che collega Davos, Kiev e Mosca. Dopo l'assalto a Dnipro lo stesso Putin è intervenuto per trarre un bilancio in merito all'anno del conflitto, dall'invasione dell'area della Crimea e del Donbass all'assalto a Odessa.
Per il leader del Cremlino "il 2022 è stato un anno molto difficile per la Russia e siamo riusciti a superare quei rischi che si sono presentati, in gran parte inaspettati". Lo ha affermato il presidente russo interpellato sulle tematiche economiche e sulla stabilità interna. Lo stesso Putin ha sottolineato che quei rischi "sono stati superati con successo anche se nel 2022 non li conoscevamo e non li capivamo". "I rischi tecnologici e infrastrutturali non sono stati ancora risolti - ha concluso -. Capiamo cosa sta succedendo e che tipo di difficoltà incontreremo". Tra le tante difficoltà ci sono quelle legate al calo del Pil, anche lo stesso Putin ha scongiurato timori legati all'abbassamento della potenza economica russa:
Il mondo non resta fermo a guardare le dinamiche e gli intrecci tra Russia e Ucraina, con le repliche alle parole che arrivano dalla Spagna. A tracciare un quadro ci ha pensato il premier spagnolo, Pedro Sanchez, parlando al World Economic Forum a Davos: "Dobbiamo combattere i semi marci che Putin ha piantato nei nostri Paesi. Dobbiamo impedire a queste forze politiche di raggiungere le istituzioni e distruggere l'Ue dall'interno perché la minaccia è molto reale".
Repliche che arrivano anche dal premier svedese, Ulf Kristersson, presentando in plenaria a Strasburgo la presidenza di turno dell'Ue: