Remy Gardner aspettava il suo esordio in MotoGP con grande ansia ma il feeling con la moto -nella stessa scuderia con cui aveva avevo il Mondiale in Moto2- non è stato quello previsto dando così luce a un campionato senza nessun acuto ma con molti bassi.
Sin dai primi test con la RC16 si è capito che l'anno non sarebbe stato dei più rosei, stagione che si è rivelata a dir poco disastrosa: 13 punti e miglior piazzamento l'undicesimo posto di Barcellona per il pilota australiano.
Gardner ha sempre espresso il suo disappunto e, senza una sella in MotoGP, è stato costretto ad emigrare in Superbike dove correrà con la Yamaha GRT.
Mi hanno spezzato il cuore, non sembra che abbiano apprezzato il mondiale che gli ho regalato in Moto2. Con una moto diversa, sarebbe stato diverso. Nella MotoGP attuale hai un anno o due per metterti alla prova. Molti giovani piloti verranno bruciati, questa è la mentalità attuale. Se fossi stato in sella ad una Ducati il discorso sarebbe stato molto diverso, bisogna essere al posto giusto nel momento giusto. La MotoGP è ora più che mai come la F1, dipende tutto dalla moto. Hamilton non può vincere con una Williams, così come Marc Marquez non può vincere attualmente, pur essendo il miglior pilota di tutti i tempo. Il 70% lo fa la moto, basta vedere Bezzecchi, che ho spazzato via in Moto2. Ma in MotoGP non mi sono nemmeno avvicinato a lui, capace di andare sul podio e in prima fila. L’anno scorso mi sono sentito un mer**, questo è certo. Non mi sono divertito ed ero triste per il trattamento ricevuto, ma non ho avuto mai dubbi sulla mia velocità. C’è un titolo mondiale lì a confermarlo