La madre del neonato morto a Roma si sfoga, e assicura di non aver ricevuto ascolto alle sue numerose richieste d'aiuto. Ricoverata all'ospedale Pertini, la neo mamma era evidentemente esausta dopo un travaglio durato ben 17 ore, ma nonostante questo non avrebbe ottenuto la giusta assistenza da parte degli operatori sanitari. Lo ha confermato lei stessa ai microfoni del Messaggero.
Parole, quelle della donna, che aprono nuovi scenari in vista delle indagini condotte dalla procura, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Ancora devastata dal dolore, la neo mamma non riesce tuttora a spiegarsi il motivo di tanti rifiuti.
Nel frattempo, l'esame tossicologico sulla donna ha dato esito negativo. A proposito della vicenda è intervenuto anche il padre del bambino che, sempre ai microfoni del Messaggero, ha raccontato come sua moglie fosse "sfinita" dal lungo travaglio.
Secondo le prime ricostruzioni dopo la rottura delle acque, avvenuta alle 4 di notte, la compagna dell'uomo ha trascorso 17 ore di travaglio prima di partorire. Il bambino è nato sano, quasi 3 chili e 400 grammi. Proprio per poter riposare qualche ora la donna avrebbe chiesto che il neonato fosse portato al nido, ma senza successo. Il padre si è dato una sola spiegazione a una simile condotta da parte dei dipendenti del reparto di ginecologia del Pertini.
La vicenda è finita ora sotto la lente d'ingrandimento della polizia, che ha acquisito una serie di documenti presso l'ospedale, compresa la cartella clinica della donna. I risultati dell'autopsia effettuata sul corpo del neonato morto arriveranno tra 60 giorni, ma gli inquirenti stanno già formulando le prime ipotesi. Il piccolo sarebbe morto schiacciato dalla madre, che si era addormentata dopo l'allattamento. Restano da chiarire i motivi per cui il neonato sia rimasto accanto alla madre senza che nessuno se ne accorgesse.