Le detrazioni familiari a carico 2023, quali e quante sono e come si applicano nella dichiarazione dei redditi? Il legislatore ha previsto, i casi in cui in cui un figlio risulta fiscalmente a carico dei genitori e quando, invece, non può essere inserito nel quadro delle detrazioni familiari a carico per il 2023.
Per l’inosservanza delle disposizioni normative sulle detrazioni fiscali, scatta l’accertamento fiscale nei confronti dei genitori, se sussiste una differenza nella misura del 20 per cento tra il reddito percepito e dichiarato e quello effettivamente accertato dal fisco.
Se il figlio è impiegato in un’attività lavorativa, per cui produce un reddito da lavoro è necessario dichiarare tale emolumento. Le famiglie con figli a carico che richiedono le detrazioni non avendone diritto sono ad alto rischio di controlli fiscali.
La norma, prevede l’accertamento da parte dei figli, sull’effettiva attività lavorativa esercitata dai figli, per meglio comprendere, se la famiglia ha diritto o meno alle detrazioni per i figli fiscalmente a carico.
Oltretutto, l’azione di controllo esercitata dal fisco viene eseguita anche al fine di capire, se i redditi percepiti sono effettivamente quelli dichiarati o esistono delle discrepanze. Ragion per cui diventa indispensabile capire le spese realmente sostenute all’anno dal nucleo familiare.
Secondo quanto dettato dalla norma, le detrazioni per i figli terminano, se quest’ultimi acquisiscono un’autonomia lavorativa, quindi percettori di reddito da lavoro, tale da permettere il prosieguo di una vita autonoma e indipendente sotto il profilo economico.
In questo caso, figli autonomi economicamente, non rientrano più nella sfera delle detrazioni a carico dei genitori.
Un motivo più che valido per capire se i figli rientrano allo stato dei fatti fiscalmente a carico del contribuente, al fine di fruire delle detrazioni dall’imposta per il coniuge, i figli o gli altri familiari a carico. Nel merito, del calcolo delle detrazioni per l’assistenza fiscale, l’Agenzia delle Entrate nel modello 730/2022, spiega che:
Il Fisco controlla i redditi effettivi dei contribuenti attraverso il redditometro. Nel caso delle detrazioni fiscali, il controllo viene lanciato in presenza di una difformità tra le somme dichiarate e quelle percepite nella misura più alta del 20 per cento.
La dichiarazione dei redditi dovrà essere presentata da ogni membro appartenente al nucleo familiare, percettore di un reddito da lavoro. Per questo motivo, i figli dovranno presentare la propria dichiarazione dei redditi, indipendentemente da quelle presentata dai genitori.
Nell’ipotesi di omessa rispetto delle regole disposte dalla norma, per i figli che vivono ancora in famiglia e appartengono allo stesso nucleo familiare, si rischia l’avvio di una procedura di accertamento, con l’eventuale presenza di sanzioni o multe rilevabili in fase di controllo.
Viceversa, i figli pur vivendo nella stessa dimora con i genitori, ma procede annualmente a presentare indipendentemente dai genitori la propria dichiarazione dei redditi, non emergono problemi fiscali, né possibili basi per un accertamento.
Se i figli iniziano a percepire un reddito da lavoro, è necessario che presentino la propria dichiarazione dei redditi, disgiunta da quella dei genitori. Infine, le detrazioni per i figli sono state eliminate dallo stipendio e sostituite dall’assegno unico universale.
Nel merito, l’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 14392/2023 nel Modello di Certificazione unica, online il definitivo per il 2023, recita: