La questura di Perugia lo ritiene responsabile di minacce di morte alla premier Giorgia Meloni, divulgate attraverso il web: per questo un 45enne del posto è indagato dalla procura della Repubblica di Perugia con le accuse di oltraggio e minaccia nei confronti del presidente del Consiglio dei Ministri.
Attraverso il proprio profilo social, l'uomo aveva pubblicato frasi particolarmente offensive e minacciose nei confronti della premier e di sua figlia: non tutta farina del suo sacco, visto che aveva ricondiviso sulla propria bacheca un post ad opera di un'altra persona. Oggetto degli insulti del protagonista c'era l'intenzione, da parte del governo, di modificare la normativa sul reddito di cittadinanza.
Per questo motivo l'uomo è finito nel mirino della Digos della questura di Perugia e del Centro di Sicurezza Cibernetica della polizia postale: nei suoi confronti è stata eseguita una perquisizione, domiciliare e informatica, disposta dalla procura di Perugia, diretta da Raffaele Cantone.
Il protagonista delle minacce era già finito nel mirino della polizia postale per la sua condotta sui social network: per questo l'opera di monitoraggio condotta sul web dal personale specializzato delle forze dell'ordine ha portato ad una immediata identificazione del titolare dell'account, che era già noto per avere pubblicato post offensivi anche in passato, sempre nei confronti di diversi esponenti politici.
A conferma dei sospetti degli inquirenti, la perquisizione ha dato i frutti sperati: chi indaga ha rilevato anche altri messaggi minatori nei confronti di altri parlamentari, costituiti da frasi dal contenuto minatorio. A questo punto il personale della polizia postale ha sequestrato i dispositivi informatici utilizzati dal 45enne per la commissione dei reati, con l'obiettivo di sottoporli a nuovi accertamenti più approfonditi.
Già a dicembre dello scorso anno un'altra persona era stata identificata dalle forze dell'ordine per le minacce social alla presidente del Consiglio. In quella occasione il protagonista era stato un uomo di 27 anni, disoccupato, residente nella provincia di Siracusa: l'oggetto della discordia era sempre il reddito di cittadinanza.
Per questo il Movimento 5 Stelle, principale fautore della misura a sostegno dei cittadini che verrà presto abolita, era stato accusato di "fomentare un clima d'odio". Parole rivolte dal responsabile nazionale organizzazione di FdI Giovanni Donzelli in particolare al leader Giuseppe Conte.