In riduzione gli italiani che emigrano all’estero, -21%. Secondo l’Istat nel 2021 il numero dei laureati che espatriano fuori dall’Italia è stato in riduzione.
L’Istat ha rivelato una piacevole analisi, secondo l’istituto di ricerca infatti uno dei fattori che da sempre colpisce il nostro Paese, cioè quello del numero alto di laureti che migrano all’estero per cercare lavoro o fare esperienza, è in riduzione.
Nel 2021 infatti per la prima volta c’è stata una battuta d’arresto del flusso dei giovani laureati verso l’estero dovuto al calo generalizzato degli espatri.
La diminuzione degli espatri rispetto al 2020 ha ridotto l’emigrazione giovanile del 21% e, in misura proporzionale, è calato anche il numero dei laureati espatriati nella stessa fascia di età (14mila, -21%).
Dal 2012 al 2021, le perdite dovute agli scambi con l’estero dei giovani residenti italiani sono stati rilevanti, principalmente a favore dei Paesi dell’Unione europea. Tra le mete più gettonate il Regno Unito resta quella più preferita, con una perdita netta di giovani laureati in tutto il decennio è di circa 19mila unità.
Gli altri Paesi europei considerati attrattivi per i laureati italiani emigrati sono la Germania, con una perdita netta di risorse qualificate decisamente più contenuta (12mila), la Svizzera (-9mila) e la Francia (-8mila).
Nel decennio 2012-2021 è espatriato dall’Italia oltre un milione di residenti, di cui circa un quarto in possesso della laurea. Sono circa 337mila i giovani espatriati di 25-34 anni, di essi oltre 120 mila al momento della partenza erano in possesso della laurea. D’altro canto, i rimpatri di giovani della stessa fascia d’età sono circa 94mila nell’intero periodo 2012-2021, di cui oltre 41mila in possesso della laurea: la differenza tra i rimpatri e gli espatri dei giovani laureati è costantemente negativa e restituisce una perdita complessiva per l’intero periodo di oltre 79mila giovani laureati.