Brutto risveglio questa mattina per la città di Ferrara: in una via del centro storico è comparsa infatti la scritta Ebreo, tracciata con vernice spray di colore bianco, accompagnata da una freccia rivolta verso un esercizio commerciale situato a pochi metri. La notizia rimbalza immediatamente sulla cronaca locale e nazionale movimentando un moto di solidarietà nei confronti del titolare.
Sul caso è intervenuto prontamente il primo cittadino del capoluogo estense, Alan Fabbri, il quale esprime ferma condanna per l’episodio
Il sindaco si è attivato affinché la scritta sia rimossa nel più breve tempo possibile, contattando inoltre anche le forze dell’ordine per l’apertura di un’indagine volta a identificare i responsabili dell’accaduto. A cui promette pene severe.
Come detto, la scritta Ebreo comparsa a Ferrara è un danno d’immagine di cui la città avrebbe volentieri fatto a meno, per quanto sia catalogabile come un gesto sporadico e isolato. Tutto sarebbe cominciato da una segnalazione anonima di alcuni passanti a passeggio per le vie della città di prima mattina.
Fabbri parla di azione imbecille e di condanna collettiva per reprimere la follia di chi vorrebbe riportare le nostre terre a situazioni che richiamano periodi bui. Cordoglio anche nei confronti della comunità ebraica di Ferrara, con cui stiamo lavorando per promuovere la straordinaria tradizione e cultura ebraica che è patrimonio della nostra città e della nostra storia.
Tra l’altro l’episodio di antisemitismo non è l’unico problema con cui il sindaco deve fare i conti. Ferrara si prepara infatti ad accogliere una delle tappe italiane di Bruce Springsteen, la cui esibizione nel capoluogo estense è attesa il prossimo 18 maggio.
Tuttavia prosegue il tira e molla tra il Comune e l’associazione ambientalista Animal Liberation sulla location dell’evento. Il municipio ha infatti identificato come area idonea il Parco Bassani, mentre la no profit l’aeroporto di Aguscello. La diatriba ha generato un mucchio di carte, tra memorie, diffide e presunte sospensive, nelle quali l’associazione con sede a Bologna ha sostanzialmente elencato una lunga lista di danni collaterali sulla scelta del Parco Bassani (in primis la tutela dell’ecosistema, ma anche riflessi sul decoro urbano).
Il Comune ha fatto appello al Tar, chiamato a esprimersi in una futura udienza che, però, potrebbe arrivare il dopo il 18 maggio.