Torna a parlare, Patrick Zaki, lo studente dell'Università di Bologna incarcerato in Egitto per dei post su facebook. In un'intervista al Quotidiano Nazionale, il giovane ha parlato dopo la scarcerazione e del processo in Egitto in cui finalmente potrà difendersi da solo:
Nel corso della sua intervista, Zaki aggiunge poi che l'aiuto dei colleghi è stato fondamentale soprattutto dal punto di vista emotivo; in lui, difatti, da sempre viveva la consapevolezza che i suoi pari avrebbero lottato per il suo bene:
Il ricercatore e attivista per i diritti umani, dopo due anni passati in carcere e con una mobilitazione nazionale in suo favore, adesso è sotto processo presso una Corte della Sicurezza dello Stato per i reati minori, sul Nilo. Nel suo ricordo, appare evidente l'emozione da cui fu travolto al momento della scarcerazione:
Messo da parte lo shock legato ad un biennio emotivamente e fisicamente critico, Patrick Zaki è tornato a parlare di futuro facendo leva sulle certezze che hanno da sempre contraddistinto il suo percorso. Nelle sue parole risuona la voglia e la carica di tornare a lottare per i diritti umani come da tanti anni a questa parte:
Dal canto suo, solamente una settimana fa era stato proprio Zaki ad evidenziare quanto il suo impegno sia spesso mosso e motivato dal calore delle persone come accaduto a Bologna; in quell'occasione, il ricercatore aveva scritto sui suoi social:
Intanto, l'appuntamento con la giustizia è fissato al prossimo 9 maggio, data in cui ci sarà l'udienza per il processo slittata già lo scorso febbraio.