11 Mar, 2023 - 15:51

Giornata del Fiocchetto lilla: cos’è e quando si celebra?

Giornata del Fiocchetto lilla: cos’è e quando si celebra?

Il 15 marzo si celebra la Giornata del fiocchetto lilla per la lotta e la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare e della nutrizione. La giornata è stata promossa per la prima volta nel 2012.

Cos'è la Giornata del fiocchetto lilla?

La Giornata Nazionale del fiocchetto lilla è dedicata ai disturbi della nutrizione come l’anoressia e la bulimia. In Italia è stata promossa la prima volta dall’associazione Mi Nutro di Vita ed è nata per volontà del presidente Stefano Tavilla, in memoria della figlia Giulia, affetta da bulimia nervosa morta il 15 marzo 2011. Oggi ci sono molte altre realtà assieme a quella di Stefano che si dedicano alla prevenzione e all'informazione sui dca.

Fiocchetto lilla: perché questo simbolo?

Si è scelto il fiocco lilla perché è considerato un simbolo di speranza ma anche di impegno e della consapevolezza verso chi soffre di disturbi alimentari. L'obiettivo di questa giornata è accrescere la consapevolezza e scoraggiare il distacco e il disinteresse, favorendo invece l'ascolto. La ricorrenza è stata ufficialmente indetta Giornata nazionale dedicata ai disturbi del comportamento alimentare con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 maggio 2018.

I dca: cosa sono?

I principali disturbi dell’alimentazione sono:

  • Anoressia nervosa
  • Bulimia nervosa
  • Disturbo da alimentazione incontrollata
  • Disturbi alimentari sottosoglia
  • Disturbi della nutrizione (feeding disorders)

I disturbi del comportamento alimentare sono patologie che vedono un'alterazione delle abitudini alimentari e la preoccupazione per il proprio peso e la forma del corpo. Colpiscono in genere durante l’adolescenza e si verificano spesso in persone di sesso femminile: i comportamenti comuni di un disturbo dell’alimentazione sono diversi: dalla diminuzione dell'interesse verso il cibo fino alle perdite di peso. Spesso le persone che soffrono di questo tipo di malattia arrivano ad avere una percezione distorta del proprio corpo. Si tratta di una condizione che sconvolge la vita di una persona arrivandone poi a limitare le capacità: la valutazione-errata-del proprio corpo quindi gioca un ruolo fondamentale in tutte le condizioni. ll disturbo alimentare è spesso associato anche ad altre patologie psichiatriche come depressione e disturbi d’ansia.

Prevenzione

Nella prevenzione sono compresi tutti gli interventi sanitari e non sanitari per ridurre l’insorgenza e le conseguenze a lungo termine di un determinato disturbo. Si tende a suddividere i disturbi in primari, secondari o terziari a seconda del momento in cui si agisce: l'intervento prima dell’insorgenza della malattia è detta prevenzione primaria, alle prime avvisaglie di sintomi è considerata invece secondaria ed è definita terziaria quando il disturbo è conclamato. Quest'ultima coincide con il trattamento del disturbo quindi con tutti quegli interventi che cercano di alleviare il disturbo.

I numeri

Le statistiche parlano di 3,5-4 milioni di italiani- cioè il 5% della popolazione, di cui il 70% adolescenti-affetti da dca che, secondo l’Oms, rappresentano la seconda causa di morte per le ragazze nella fascia d’età tra i 12 e i 25 anni con circa 4000 decessi all’anno. I dati della prima indagine epidemiologica nazionale sul tema dicono che l’incidenza di anoressia e bulimia è aumentata del 30% a causa della pandemia, con un picco soprattutto tra i 12-17 anni di età che vengono colpiti fino a quattro volte di più rispetto al periodo pre-pandemico. Nel primo semestre del 2019, si sono stati rilevati quasi 164mila nuovi casi, mentre l'anno della pandemia avevano raggiunto quota 230.458.

I centri di prevenzione

ll Ministero della Salute ha redatto alcuni documenti di indirizzo in cui fornisce strumenti pratici per gestire persone affette da dca e un elenco sui centri di cura più appropriati, attraverso la segnalazione della Mappa dei Servizi e delle Associazioni dedicati alla cura dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. I dati del censimento indicano ben 126 strutture sparse su tutto il territorio nazionale, di cui 112 pubbliche e 14 private:

  • 63 centri al Nord
  • 23 al Centro Italia
  • 40 tra Sud e Isole.
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Francesco Fatone
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