E' un momento storico importante, abbiamo tante opportunità per le persone con disabilità a partire dalla convenzione ONU che ha sancito alcuni principi importanti anche con la legge delega, poi il PNRR, che sta cambiando normative e azioni, sta mutando l'approccio culturale e il punto di vista, dove dall'integrazione abbiamo fatto un salto di qualità passando all'inclusione. Ogni persona ha una propria identità con delle qualità e competenze oltre che talento. Per quanto riguarda la legge delega prevede cinque decreti attuativi. Nella primavera del 2024 prevediamo che questi siano portati a termine, uno prevede l'istituzione del garante nazionale per persone con disabilità, un altro prevede un tavolo di lavoro per individuazione dei livelli delle prestazioni sociali che non è mai stato approcciato, ma uno dei più rilevanti riguarda l'accertamento della disabilità condizione di invalidità e disabilità che viene fatta ancora oggi per tabelle e percentuali. Noi passeremo a un metodo delle ICF ovvero al funzionamento stesso della persona come richiesto dall'Europa e dalla convenzione ONU. Inoltre, noi vogliamo mettere al centro le persone con una serie di servizi e attività che riguardano la parte medica, sociale. In Italia c'è ancora tanto da fare, l'importante è lavorare insieme con le associazioni, il terzo settore, quindi un trio formato da parte pubblica, privata e terzo settore per dare risposte concrete. Il lavoro che stiamo facendo è importante, valorizzare quello che si fa, realizzando progetti. Per quel che concerne il bullismo dobbiamo partire dai più piccoli delle scuole, c'è un grande lavoro di prevenzione da fare e di cultura, dobbiamo mettere prima della parola disabilità la parola persona. Dobbiamo rivedere alcune norme come quella 68, il tema della scuola e quella dopo di noi, l'Italia non è l'ultima della lista in Europa, c'è un grande impegno sociale, mi auguro un domani di arrivare al fondo unico.