Artem Uss, imprenditore russo e figlio del governatore di una regione della Siberia, è letteralmente evaso dagli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Cascina Vione, a Basiglio (Milano). Sul suo conto pendeva una richiesta di estradizione negli Stati Uniti ufficializzata martedì dalla corte d’Appello di Milano.
Il 40enne magnate è stato particolarmente furbo nel far perdere le tracce, tagliando il braccialetto elettronico con cui era sorvegliato e lasciando la televisione accesa in salotto. Un escamotage perfettamente riuscito che gli ha consentito di guadagnare ore preziose per la fuga prima che le autorità si rendessero conto dell’accaduto.
Ripercorrendo la cronistoria della vicenda, l’imprenditore russo non sarebbe evaso dal suo appartamento prima delle due di pomeriggio di mercoledì. Quella mattina, infatti, Uss aveva regolarmente aperto la porta ai Carabinieri durante un controllo di routine.
Le autorità sono rimaste inoltre rallentate dalle tempistiche per forzare la porta blindata dell’appartamento. Sulle possibili destinazioni del fuggitivo indagano ora carabinieri del Nucleo informativo e del Nucleo investigativo di Milano, insieme alla compagnia di Corsico. Monitorato l’aeroporto di Linate, il più vicino al luogo dell’evasione, mentre cresce sempre di più l’ipotesi di un aiuto interno da parte di spie russe visto il ruolo gerarchico del padre.
La posizione dell’imprenditore rientra a pieno titolo nel contesto della guerra in Ucraina, dal momento che il 40enne possiede attività finanziarie negli Stati Uniti. Più volte si è vociferato di un possibile scambio di prigionieri con Brittney Griner e con Paul Wheelan, senza mai giungere però al dunque. Nei suoi confronti si era esposto il portavoce del Cremlino Peskov, quando lo scorso ottobre la Corte d’Appello nostrana non era riuscita a inchiodare l’uomo per tutti i capi di reato (tra cui l’esportazione illegale di tecnologie militari sensibili).