Il prestito da 400 milioni di euro erogato dallo Stato italiano ad Alitalia nel 2019 è illegale: a dirlo è la Commissione Ue, che parla di "aiuto di Stato illegittimo" rispetto alle norme comunitarie. Per questo, ora l'Italia deve richiedere alla compagnia un rimborso del prestito con gli interessi.
L'esecutivo Ue ha posto ormai da tempo la sua lente d'ingrandimento sul prestito di Stato aggiuntivo concesso dall'Italia. Nel febbraio 2020, la Commissione europea aveva avviato un'indagine formale sulla vicenda. Il prestito era stato concesso dall'Italia il 26 ottobre 2019. Prima ancora, nel 2017, il governo aveva stanziato alla società un primo versamento da ben 900 milioni di euro. Tutte somme erogate al fine di mantenere in vita Alitalia, mai effettivamente rimborsate.
L'indagine formale si è conclusa stabilendo che l'Italia non avrebbe valutato la probabilità di rimborso dei prestiti. Nel dettaglio, il prestito avrebbe conferito ad Alitalia "un ingiusto vantaggio economico rispetto ai suoi concorrenti sulle rotte nazionali, europee e mondiali", costituendo dunque un aiuto di Stato incompatibile.
Secondo l'esecutivo comunitario, l'Italia non si è comportata come avrebbe fatto un operatore privato, ma avrebbe agito solo per i propri interessi, allo scopo di garantire la continuità del servizio di Alitalia.
Inoltre, da Bruxelles ritengono che l'aiuto non possa rientrare tra gli aiuti al salvataggio, ai sensi degli orientamenti sugli aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione. Alitalia aveva peraltro già beneficiato di precedenti sostegni con le somme ricevute nel 2017. Pertanto, il nuovo prestito violerebbe il cosiddetto obbligo una tantum previsto dagli orientamenti per il salvataggio e la ristrutturazione.
Nessun investitore privato, a detta della Commissione, avrebbe concesso con simili modalità un prestito alla compagnia aerea. L' "ingiusto vantaggio economico" sopra citato ha costituito di fatto un aiuto di Stato incompatibile. Nel documento dell'esecutivo Ue c'è anche un cenno ad Ita Airways, che "non è il successore economico" di Alitalia, pur avendone acquisito il marchio nel 2021, e pertanto "non è tenuta a rimborsare l'aiuto ricevuto da Alitalia".
Non è tardata la replica dell'esecutivo al diktat proveniente da Bruxelles, con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che parla di conclusioni "attese e ampiamente previste".
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